Chi è Raffaele Imperiale, boss della camorra arrestato a Dubai
L'arresto risale allo scorso 4 agosto, ma la notizia è stata diffusa soltanto oggi, giovedì 19 agosto: Raffaele Imperiale, boss della camorra, tra i narcotrafficanti più ricercati e tra i latitanti più pericolosi al mondo, è stato arrestato a Dubai, dove viveva da tempo: Imperiale era ricercato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal gennaio del 2016. Ma chi è Raffaele Imperiale, inserito di recente dal Ministero dell'Interno nella lista dei 6 latitanti più pericolosi nel nostro Paese?
Il rapimento da bambino e gli inizi con la droga ad Amsterdam
Imperiale nasce a Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli, il 24 ottobre del 1974, figlio di un noto costruttore in città, nonché ai tempi proprietario della Juve Stabia, nota società calcistica della città a Sud di Napoli. Nella sua infanzia, Imperiale fu vittima di un rapimento i cui contorni sono ancora poco chiari, dal momento che il giovane riuscì a scappare in maniera non meglio precisata. La carriera criminale di Imperiale inizia nel 1996, quando eredita dal fratello, ad Amsterdam, un coffee shop, uno di quei locali della Capitale olandese dove è consentito vendere e consumare hashish e marijuana.
Il traffico di droga entra nel vivo tra le fine degli anni Novanta e i primi Duemila quando, dopo aver stretto numerosi contatti ad Amsterdam anche con alcuni criminali sudamericani, Imperiale stringe un patto con il clan Amato-Pagano – che diede vita, in contrapposizioni al clan Di Lauro, alla prima Faida di Scampia – e comincia a rifornire le piazze di spaccio di Napoli e provincia.
L'amore per l'arte e i due Van Gogh rubati
Nel gennaio 2016 Raffaele Imperiale viene condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e comincia la sua latitanza. Già noto, dunque, per le sue attività illecite, in quello stesso anno acquisisce ancor più notorietà quando alla periferia di Castellammare di Stabia, città che come detto gli ha dato i natali, in un'abitazione riconducibile proprio a lui, vengono ritrovati due quadri di Van Gogh, del valore di circa 130 milioni di euro, rubati anni prima nel museo dedicato al pittore olandese ad Amsterdam.