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Chi è Luigi Belvedere, il narcos col mito di Pablo Escobar legato ai Casalesi, arrestato a Medellín

Arrestato in Colombia il latitante Luigi Belvedere: 32 anni, casertano, è considerato intermediario per il traffico di droga dalla Colombia ai clan dei Casalesi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Belvedere in visita alla tomba di Escobar
Belvedere in visita alla tomba di Escobar

Una foto davanti alla tomba di Pablo Escobar in Colombia, una condanna definitiva da scontare in Italia, dove era latitante da quattro anni. Questa notte le forze dell'ordine colombiane hanno catturato Luigi Belvedere, il narcos con il mito di Escobar e considerato dagli inquirenti come legato ai Casalesi. Il broker della droga si era anche fatto immortalare davanti alla tomba del "Magico", considerato il Re del traffico di droga degli Anni Ottanta, morto a Medellín il 2 dicembre 1993 durante uno scontro a fuoco con la polizia e ancora oggi un mito per praticamente chiunque traffichi droga nel mondo.

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Chi è Luigi Belvedere, il narcos arrestato in Colombia

Luigi Belvedere, 32 anni ed originario di San Clemente di Caserta, inserito nell'elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell'Interno, deve scontare una pena definitiva di 18 anni, 9 mesi e 20 giorni, oltre ad un'altra misura cautelare sempre per traffico internazionale di stupefacenti. Belvedere è stato catturato a Medellin, nell'ambito di una vasta operazione di polizia che ha visto la partecipazione diretta anche degli investigatori della Polizia di Stato in missione in Colombia.

L'inchiesta, coordinata dalla procura distrettuale di Napoli e condotta dalla squadra mobile della questura di Caserta, dalla Sisco di Napoli e dallo Sco, si è avvalsa di una diretta collaborazione con organismi investigativi colombiani e del sostegno operativo di Europol, della Dcsa e del servizio per la cooperazione internazionale di polizia: secondo gli inquirenti, Belvedere avrebbe agito da intermediario tra i cartelli colombiani ed alcuni clan del dei Casalesi. A tradirlo sarebbe stata un'app di messaggistica sul proprio cellulare. Nei giorni scorsi sempre in Colombia era stato arrestato un altro pezzo da novanta: Gustavo Nocella, alias "Ermes" cinghia di collegamento tra i signori della cocaina in Sudamerica e i clan di camorra napoletani

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