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Chi è il 14enne fermato per tentato omicidio: la paranza delle Case Nuove, i tatuaggi con le iniziali del boss

Il giovanissimo, ritenuto legato al criminale emergente “‘o Nano”, è accusato di avere sparato ad un 20enne in via Foria; nella zona contrasti tra il gruppo Marigliano e quello di Nicola Rullo.
A cura di Nico Falco
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Quattordici anni, forse ne dimostra pure qualcuno in meno. Fisico da bambino, imprigionato però nella fascinazione criminale che lo avrebbe reso, ad appena 14 anni, uno degli elementi di vertice della paranza emergente delle Case Nuove, e che lo avrebbe portato a tatuarsi il segno di appartenenza al clan: le lettere F e M, che nei codici di camorra starebbero per "Famiglia Marigliano". Eccolo qui, il ragazzino finito in manette sabato scorso, con un'accusa pesante: tentato omicidio e con l'aggravante mafiosa, avrebbe sparato ad un 20enne per agevolare la paranza.

A 14 anni accusa di tentato omicidio aggravato

Il giovanissimo è stato bloccato da Polizia e Carabinieri nella giornata di sabato, 21 settembre. L'episodio che gli viene contestato risale, invece, al 21 luglio: insieme a un 16enne (già detenuto per altra causa e denunciato per questa vicenda) avrebbe sparato all'addome a un 20enne in via Foria, mentre la vittima proseguiva con un coetaneo in scooter verso piazza Carlo III.

Anche il giovane ferito, un mese dopo l'agguato, avrebbe fornito importanti indicazioni alla Squadra Mobile, parlando di una fotografia pubblicata sui social (e poi cancellata) che ritraeva, insieme, il 14enne e il 16enne. Il fermo, emesso dalla Procura dei Minori, è stato convalidato ieri; il ragazzo è stato trasferito nel Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei.

La paranza delle Case Nuove e i tatuaggi del boss

"Il potenziale calibro criminale di questo ragazzo giovanissimo è allarmante", si legge nel decreto di fermo della Procura per i Minori, e per vari motivi: innanzitutto l'età, poi la frequentazione con criminali di spicco e, infine, la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere, scelta che per gli inquirenti evidenzia la volontà di difendere gli altri appartenenti al gruppo.

Il ragazzo viene definito "uno dei più accaniti e violenti accoliti di Marigliano Emmanuele", quest'ultimo ritenuto boss emergente delle Case Nuove. Per gli inquirenti farebbero riferimento proprio al 26enne, detto "‘o Nano", i tatuaggi che il 14enne ha sulle mani, così come il 16enne, e che mostra anche nelle foto sui social, dove non mancano i riferimenti criminali e i botta e risposta che parrebbero venire da gruppi rivali.

Dalle indagini emerge anche che il 14enne non si sarebbe fatto scrupolo di minacciare la madre, ritenendola responsabile del suo arresto. La donna, lo scorso 25 agosto, si era rivolta alle forze dell'ordine per presentare denuncia di scomparsa, preoccupata per la deriva criminale del figlio che nei primi giorni del mese aveva fatto perdere le sue tracce.

La guerra tra i Marigliano e il gruppo di Nicola Rullo

Il gruppo Marigliano sarebbe entrato in contrasto con quello di Nicola Rullo, detto "‘o ‘nfamone", scarcerato per fine pena ad agosto; le due organizzazioni, sebbene entrambe inquadrabili nell'orbita del clan Contini dell'Alleanza di Secondigliano, si starebbero fronteggiando per prendere il controllo dell'area a ridosso di piazza Carlo III e a questi conflitti sarebbero riconducibili stese e ferimenti registrati di recente nell'area.

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