Chi è Enzo Chiummariello, manager di Geolier e talent scout dei rapper dell’area Nord di Napoli
È stato un ritorno a casa da vera star del rap quello di Geolier a Napoli, nel suo rione Gescal nel quartiere di Miano dove vivono ancora i genitori. Migliaia di persone, chi ha provato a contarle parla di non meno di 3 mila fan, che hanno paralizzato il quartiere ed invaso via Gherardo Marone, la strada che attraversa il rione Gescal.
Geolier, al secolo Emanuele Palumbo, avrebbe voluto percorrere quel tratto di strada a piedi, abbracciando e stringendo tutti, ma nonostante i preparativi siano durati molte ore il suo desiderio non si è concretizzato. Impossibile disciplinare la folla che si è accalcata in ogni anfratto.
Poco male, Emanuele è arrivato a casa della mamma con il mini bus che lo ha accolto all'aeroporto appena sbarcato da Sanremo, che ha attraversato due ali di folla, impiegando circa un'ora per percorrere poco più di 100 metri. Accanto a lui, come sempre, la sua ombra protettiva, il suo manager, Enzo Chiummariello, che segue Geolier sin dagli esordi e che lo ha accompagnato per mano nell'ultima edizione di Sanremo che ha consacrato colui che era già campione di vendite e di stream in rete, al grande pubblico.
Ed è a Chiummariello che abbiamo rivolto qualche domande subito dopo che Geolier ha varcato la soglia della casa materna. Il navigato manager napoletano ha scelto con cura le parole da usare, e ci ha spiegato perché l'operazione Geolier a Sanremo sia stato un successo gigantesco.
Da Luché a Geolier, il "Chiumma" mago del rap made in Napoli
Chiummariello calca la scena rap napoletana come manager ed organizzatore di eventi da molti anni. Il suo sodalizio con Luché, altra star del rap game italiano, può definirsi storico sin dai banchi di scuola. Chiummariello inizia la sua carriera di manager proprio con i Cosang, iconico gruppo rap napoletano ancora oggi in alto nelle classifiche degli stream su Spotify, scioltosi nel 2012. Dopo la fine dei Cosang, "Chiumma" cura l'ascesa ed il successo di Luché fondando insieme al rapper di Marianella la società BFM (Black Friday Music).
Tra mega eventi rap organizzati direttamente e la scalata al successo di Luché, Chiumariello diventa il punto di riferimento della scena rap napoletana. Da lui passano per un periodo anche artisti come Rocco Hunt e Clementino, ma il suo vero fiuto è quello dello scouting. E' lui che scopre e lancia artisti come Vale Lambo, Lele Blade, il producer Young Snapp, ed ancora CoCo ed MV Killah, fino ad arrivare a Geolier ad oggi senza dubbio l'artista italiano al vertice della scena rap e trap. Sono Chiummariello e Luché che portano Geolier alla Warner Bros decretando la svolta della carriera del rapper del rione Gescal. Per lui, partito da Marianella, affermatosi prima come promoter, poi come manager ed infine come talent scout, la partecipazione a Sanremo di uno dei suoi pupilli è la consacrazione definitiva nel mondo della musica che conta. E se il dialetto è tornato, dopo Nino D'Angelo, a Sanremo, lo si deve anche a lui, che della scena rap napoletana è stato il principale architetto.
"Offese e critiche sono figlie del successo, noi rispondiamo con un sorriso"
"E' stato un successo, il bilancio è più che positivo" ci dice Chiummariello. Mentre parliamo la gigantesca folla che ha accolto Geolier si sta spostando sotto al balcone della casa dei genitori, il mini bus che li ha riportati a casa può finalmente aprire le porte, è l'unico momento di relativa calma dopo giorni passati sull'ottovolante. "Emanuele più che da eroe torna a casa da persona amata, perché qui a Napoli e nel rione la gente ama Emanuele e non Geolier" ci dice.
Un attestato di autenticità per il ragazzo di 23 anni, cresciuto qui, che proprio in questi palazzi ha iniziato a fare le prime rime da 13enne, come testimoniano molti video comparsi in rete nelle ultime settimane. "Ci siamo fatti conoscere da un pubblico che non lo conosceva, dalla televisione ed anche da una stampa più vasta, quindi per noi non può che essere un bilancio positivo" sottolinea "Chiumma".
Inevitabile parlare dei fischi del pubblico pagante dell'Ariston durante la serata delle cover e delle imbarazzanti domande di una giornalista di Pavia durante la conferenza stampa successiva, che ha chiesto a Geolier se non si sentiva di aver rubato la vittoria e se fosse vero che aveva organizzato dei tutorial per far votare i suoi fan da 5 schede.
"I fischi sono espressione del pubblico e ci possono stare, il pubblico può applaudire o anche non esprimere preferenza – spiega Chiummariello – quello che fa male sono le parole usate in conferenza stampa, è un linguaggio che non si addice quando si parla di un artista. Ma io penso che le offese e le critiche sono figlie del successo, quindi noi rispondiamo con un sorriso e siamo pronti a proseguire il nostro lavoro. Il pezzo è forte, per noi è tutto positivo". Per Geolier parlano i fuochi d'artificio e l'affetto dimostrato al ritorno a casa, quelle immagini sono la migliore risposta a tutto quello che è stato sollevato nell'ultima settimana. Lui lavora alla chiusura del nuovo disco, e poi al tour successivo, le prime date del concerto allo stadio Maradona sono già sold out. I numeri parlano da soli.