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Chi è Antonio Mangiacapre, accusato di aver ucciso i fratelli Marrandino

L’operaio 53enne, riconosciuto dai carabinieri, ha confessato nell’udienza di convalida del fermo. I funerali dei fratelli si sono tenuti ieri a Cesa (Caserta).
A cura di Nico Falco
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La fiaccolata a Cesa per i fratelli Marrandino
La fiaccolata a Cesa per i fratelli Marrandino

Professione operaio, incensurato, originario anche lui di Cesa ma residente a San Cipriano d'Aversa, sempre nel Casertano, una passione per le armi: è il profilo di Antonio Mangiacapre, reo confesso dell'omicidio di Claudio e Marco Marrandino, rispettivamente imprenditore edile di 29 anni e avvocato di 39, uccisi sabato sulla Nola-Villa Literno a colpi di pistola. Il movente, che però non convince del tutto gli inquirenti, sarebbe una semplice, banale lite per motivi di viabilità. I funerali dei fratelli si sono svolti ieri a Cesa.

Chi è Antonio Mangiacapre, fermato per il duplice omicidio

Mangiacapre è stato bloccato dai carabinieri sabato sera nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno, dove era andato sostenendo di avere accusato un malore. In prima battuta ha detto di non sapere nulla dell'omicidio e che l'automobile gli era stata rubata, ma è stato inchiodato dai numerosi elementi a suo carico: la sparatoria, ad Orta di Atella, all'altezza dello svincolo per Succivo, era avvenuta davanti a una pattuglia di carabinieri, che era riuscito a seminare durante la fuga.

Successivamente, in fase di convalida, il 53enne ha confessato; il gip ha disposto la custodia cautelare, si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. In casa di Mangiacapre i carabinieri hanno trovato numerose armi e munizioni, tra cui un fucile a canne mozze con matricola abrasa e una pistola non censita; è tutto risultato detenuto illegalmente in quanto l'uomo aveva in passato il porto d'armi ma gli era stato revocato.

La moglie su WhatsApp: "C'è stato un equivoco"

Prima che il 53enne confessasse, nelle ore successive al fermo, la moglie aveva pubblicato uno stato su WhatsApp in cui diceva che "è tutto a posto" e che "c'è stato un equivoco" e invitava familiari e conoscenti a raggiungerla a casa per ulteriori spiegazioni.

Nelle stesse ore una troupe di "Estate in diretta" è stata nell'abitazione, dove ha parlato col figlio dell'operaio. Il ragazzo, rammaricato per quanto accaduto, si è limitato a dire che gli altri componenti della famiglia non avevano colpe e che non era in grado di dire cosa fosse successo.

I funerali di Marco e Claudio Marrandino a Cesa

Ieri pomeriggio si sono tenuti i funerali. Migliaia di persone si sono riunite nella chiesa di San Cesario e nel piazzale antistante per l'ultimo addio, la comunità della cittadina del Casertano si è stretta con commozione intorno alla famiglia Marrandino, così come aveva fatto per la fiaccolata. Per la giornata dei funerali il sindaco di Cesa, Vincenzo Guida, ha proclamato il lutto cittadino. Marco Marrandino era sposato con Rosa e aveva due figli piccoli; Claudio conviveva con la fidanzata, Federica.

"Ero felice con te – ha detto la moglie di Marco, prima dell'uscita dei feretri – la nostra vita insieme era improntata al rispetto reciproco, all’aiuto, alla dedizione. Incredibile quello che ci è capitato. Io sono stata sempre orgogliosa e fiera di essere la moglie di Marco Marrandino e lo sapevi. Purtroppo i nostri figli non avranno la fortuna di viverti e di raccontarti le loro esperienze. Che ironia, nella tua immensa vita hai aiutato e supportato tutti, ma non aiuterai e supporterai i tuoi figli".

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