Che cos’è il murale apparso in piazza Trieste e Trento a Napoli
Un murale è apparso in piazza Trieste e Trento a Napoli nelle ultime ore. Dipinto dalle abili mani di un'artista. Rappresenta una donna che emerge da un'onda d'acqua. Ma a chi appartiene la figura? Si tratta di Rusalka, personaggio della mitologia slava, ninfa dei laghi e dei fiumi, figlia dello Spirito delle acque, e protagonista dell'opera del compositore ceco Antonín Dvořák. Rusalka, come la Sirenetta, rinuncia alla voce per trasformarsi in umana e conquistare il principe di cui è innamorata. Il murale, quindi, rappresenta quasi un incontro simbolico tra le due sirene, Rusalka e Partenope, anche se con le dovute differenze (in origine le sirene della mitologia greca non erano marine, ma uccelli con testa di donna).
Il murale che è in composizione in questi giorni proprio nello slargo antistante il Gran Caffè Gambrinus, a pochi passi da piazza del Plebiscito, Palazzo Reale e la Galleria Umberto I, rientra tra le iniziative del Teatro San Carlo di Napoli, guidato dal soprintendente e direttore artistico Stéphane Lissner. Rusalka, infatti, aprirà la stagione musicale 2024-'25 del Massimo Lirico partenopeo, dove andrà in scena il 20 e 26 novembre e il 3, 5 e 7 dicembre. Sul podio il Direttore Dan Ettinger, regia e scene di Dmitri Tcherniakov, con Adam Smith, Asmik Grigorian, Ekaterina Gubanova, Anita Rachvelishvili e Gabor Betz, l'orchestra e il coro del San Carlo.
Rusalka apre la stagione musicale del Teatro San Carlo
La storia di Rusalka, scritta dall'autore boemo Jaroslav Kvapil, è ispirata a una fiaba della mitologia slava e richiama alla memoria altre storie simili, forse più conosciute dal grande pubblico, come La Sirenetta di Andersen e Undine del tedesco Friedrich de la Motte Fouqué. Rusalka, infatti, è uno spirito delle acque che si innamora di un principe umano. Per coronare il suo sogno d'amore chiede aiuto ad una strega (Jezibaba), che accetta di compiere l'incantesimo, ma in cambio le chiede il suo vestito trasparente di ondina e stabilisce un patto: dovrà perdere la voce e subire una maledizione, nel caso in cui il principe dovesse tradirla, cioè che ella per l'eternità sia dannata a vagare in solitudine negli abissi e che anche il principe sia condannato.