“Cerco anima gemella”, stavolta Stefano mette manifesto abusivo nella Circum ma l’Eav lo toglie
Non c'è niente da fare per il direttore di banca (ormai) cinquantenne che, da anni, affigge manifesti in tutta Napoli per trovare l'anima gemella. Vera ricerca o manovra di marketing, questo non è chiaro, ma fatto sta che stavolta, oltre alla tristezza di non avere ancora trovato una donna che faccia al caso suo, "Stefano" ha dovuto fare i conti con l'Eav: ha chiesto di mettere un cartellone nella stazione di Porta Nolana, gli è stato vietato, lui l'ha messo lo stesso e lo hanno rimosso subito dopo. Lui, però, non si è arreso: intenzionato a diffondere il suo messaggio anche alle utenti della Circumvesuviana, ha mandato avanti il suo avvocato. Con scarsi risultati.
Eav toglie il manifesto abusivo di "Stefano" nella Circum
A raccontare questo ultimo capitolo dell'epopea della ricerca dell'anima gemella, e in particolare il capitolo in cui il nostro eroe deve scontrarsi con la burocrazia, è Umberto de Gregorio. Il presidente di Eav, con un post sui social pubblicato oggi, 12 gennaio, ha ricordato che davanti ai regolamenti non c'è romanticismo (vero o presunto) che tenga e che, magari, ci sono altri sistemi per portare avanti questa ricerca:
Piove, c’è vento forte. Molti problemi sulle strade e sulle linee. Molti restano a casa. Allora prendiamo un minuto per raccontare questa storia stile anni 50, avvenuta però nel 2025 nella stazione Eav di Porta Nolana. Un signore vuole affiggere una “ricerca di anima gemella” (ignora evidentemente che oggi ci sono app per incontri molto più comode). Ovviamente Eav nega ma lui non si arrende e abusivamente mette un cartello in stazione, che poi viene subito rimosso. A questo punto ci scrive il suo avvocato e dice: ma perché, non si può? Non saprei se è tutto uno scherzo (la cosa più probabile), e quindi se ridere… o piangere!
I manifesti per l'"Anima gemella" a Napoli
Non è la prima volta che a Napoli e in provincia compaiono messaggi del genere: tracce si trovano online anche nel 2015, quando il sedicente "Stefano", che diceva di avere 42 anni, cercava una "principessa". Da allora sono passati 10 anni e il testo ha subìto qualche variazione: se inizialmente l'autore si presentava come proveniente da "un'antica e stimata" famiglia di Napoli, successivamente questo particolare è entrato a far parte dei requisiti anche della donna, e col passare del tempo "Stefano" pare avere sviluppato una predilezione per le donne "prosperose", anche se, specifica un attimo prima, "non ho assolutamente preferenze fisiche". Qualche anno, però, deve essersi perso nel col passare del tempo: oggi il presunto direttore di banca afferma di averne 50 quando, a conti fatti, dovrebbe averne 52.