Cento medici firmano una lettera contro De Luca: “Chieda scusa per le offese”

“Medici farabutti? Affermazioni ingiustamente denigratorie e non consone al linguaggio istituzionale”. Cento medici e chirurghi, tra cui tanti operatori dell’Ospedale del Mare di Napoli, scrivono al governatore della Campania chiedendogli di rettificare quanto detto nella diretta streaming di venerdì scorso a proposito del personale sanitario che negherebbe i ricoveri in terapia intensiva agli ammalati Covid la sera, per non dover fare la notte.

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A cura di Pierluigi Frattasi

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"Medici farabutti? No, grazie. De Luca ritiri quelle parole". Cento medici e chirurghi, tra cui tanti operatori dell'Ospedale del Mare di Napoli, scrivono al governatore della Campania chiedendogli di rettificare quanto detto nella diretta streaming di venerdì scorso a proposito del personale sanitario che negherebbe i ricoveri in terapia intensiva agli ammalati Covid la sera, per non dover fare la notte. "Affermazioni – scrivono gli oltre 100 camici bianchi firmatari del documento – ingiustamente denigratorie e non consone al linguaggio istituzionale". Le parole di Vincenzo De Luca avevano subito scatenato le polemiche. Già nella serata di venerdì, il presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli, Silvestro Scotti, a Fanpage.it, aveva giudicato "un errore di comunicazione" quelle dichiarazioni: "Così si demotivano i medici che si stanno sacrificando in questi mesi, anche ammalandosi, per combattere il Covid19". Il governatore ieri ha provato a metterci una pezza, chiarendo che la sua denuncia era precisa e circostanziata e che non c'era alcuna intenzione nelle sue parole di voler offendere la categoria. Ma il personale sanitario non ci sta e chiede di più.

"Medici farabutti?" cento sanitari scrivono a De Luca: "Si scusi"

In una lettera inviata a Vincenzo De Luca, al Direttore della UOC Anestesia e Rianimazione Pio Zannetti, al Direttore della UOC MECAU Vittorio Helzel e alla Direzione Generale della ASL NA1 Centro, i medici dell'Ospedale del Mare scrivono:

"Signor Presidente,
in riferimento alle dichiarazioni da Lei rilasciate nella diretta Facebook del 27/11nelle quali affermava:
“…Ci è capitato di verificare qualche volta che avevamo nella cabina di regia Regionale la segnalazione di posti liberi in Terapia Intensiva, poi ci chiamavano dal 118 e ci dicevano che avevano chiamato nell’Ospedale x e ci hanno riferito di non avere nessun posto letto libero in Terapia Intensiva. Questa situazione è capitata più volte in orario serale. La sensazione che abbiamo avuto è che c’è qualche buontempone che quando arriva la richiesta di Terapia intensiva alle 8 di sera dice che non ci sono posti liberi, altrimenti deve fare la nottata…questa anomalia l’abbiamo registrata negli anni passati in relazione ai posti di pronto soccorso quando arrivava al pronto soccorso qualcuno il sabato pomeriggio non c’erano posti perché qualcuno magari doveva farsi il fine settimana…” i firmatari di questo documento, medici e chirurghi del PO Ospedale del Mare, impegnati quotidianamente nella difficile battaglia contro la pandemia da COVID 19, oltre che nel fornire assistenza e cura a tutti i pazienti non COVID, ciascuno nel suo specifico ambito di competenza esprimono la massima solidarietà ai colleghi e le colleghe delle UOC di ANESTESIA E RIANIMAZIONE e PRONTO SOCCORSO/MEDICINA D’URGENZA. Conosciamo bene le grandi difficoltà nell’affrontare i compiti e le sfide che il nostro lavoro ci impone di fronteggiare. Conosciamo bene l’impegno e la professionalità che ciascuno di noi dedica alla salute pubblica quotidianamente nelle Terapie Intensive, nei Pronto Soccorso e in tutte le Unità Operative nonostante le difficoltà e lo stress fisico ed emotivo a cui siamo sottoposti da mesi.

Riteniamo le Sue affermazioni ingiustamente denigratorie e non consone al linguaggio istituzionale di Presidente della Regione e di Responsabile della Sanità Pubblica campana. Tali parole, prive di riferimenti precisi circa quell’“1%” di colleghi, gettano discredito su un’intera categoria impegnata senza sosta in questi difficili momenti e contribuiscono a creare un clima di diffidenza nei confronti degli operatori sanitari tutti, che sempre più spesso sfocia in aggressioni fisiche e verbali al personale in servizio. Se, e solo se, ci sono state delle responsabilità, queste vanno accertate nelle opportune sedi e mai, ripetiamo mai, con una gogna mediatica alla quale -incredibilmente – siamo stati esposti. Certi di una Sua rettifica, Le porgiamo i più distinti saluti".

Napoli 30/11/20