video suggerito
video suggerito

Cellulare e favori ai detenuti, in cambio un paio di scarpe: Garante detenuti Caserta indagata

Indagata la garante dei detenuti della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore: avrebbe procurato un cellulare ad un detenuto e, in un’altra occasione, avrebbe compilato una relazione positiva in cambio di un paio di scarpe. L’Uspp chiede al sindaco di Caserta la rimozione dall’incarico.
A cura di Giuseppe Cozzolino
495 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Emanuela Belcuore
Emanuela Belcuore

La garante dei detenuti della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore, è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con l'accusa di aver procurato un cellulare intestato a un'altra persona ad uno dei detenuti del carcere sammaritano. Secondo la Procura, Belcuore avrebbe "barattato" una relazione di servizio positiva ad un detenuto ricevendo in cambio un paio di scarpe dalla titolare di una boutique, sorella del detenuto stesso. Al momento, Belcuore è solo indagata per la vicenda: sequestrati i suoi dispositivi elettronici per riscontrare le accuse formulate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

La notizia del procedimento d'indagine nei confronti di Belcuore ha scatenato la reazione dei sindacati di polizia penitenziaria: Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale campano dell'Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (Uspp), hanno chiesto al sindaco di Caserta di sospendere subito l'incarico alla garante dei detenuti. Figura che, a loro avviso, andrebbe eliminata perché "non prevista dalla norma di legge, che invece contempla il Garante dei detenuti nazionale e quelli regionali".

Inevitabile pensare al precedente di Pietro Ioia, garante dei detenuti del comune di Napoli, arrestato nell’ottobre del 2022 ed accusato di aver portato droga e cellulari all’interno del carcere di Poggioreale, approfittando della sua posizione: per lui ad aprile sono stati chiesti 8 anni e 8 mesi di carcere. Il carcere di Santa Maria Capua Vetere è anche tristemente noto per il maxi-processo che vede coinvolti 105 imputati per le violenze ai danni dei detenuti commesse dagli agenti penitenziari il 6 aprile del 2020, in pieno lockdown per la pandemia di Covid.

495 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views