Morte di Chiara Jaconis a Napoli

C’è un video che riprende la tragedia di Chiara Jaconis, la turista morta a Napoli, colpita da una statuetta

In un video, un filmato di sorveglianza privato, si vedono i due ragazzi che percorrono i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Sono gli attimi prima della tragedia.
A cura di Redazione Napoli
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Che il video (o più video) ci fossero era ovvio. Vicoli stretti come quelli dei Quartieri Spagnoli di Napoli sono oggi costellati di telecamere private ad ogni angolo. Sono videosorveglianze di un B&b, ristoranti, pizzerie, bar e una casa vacanza. Per questo fin dal primo giorno gli inquirenti erano quasi certi che prima o poi sarebbero saltati fuori filmati che avrebbero ripreso gli ultimi momenti di vita di Chiara Jaconis.

Chiara, 30 anni, padovana residente a Parigi, era col fidanzato Livio a Napoli in vacanza. È stata colpita mortalmente da una grossa statuina in pietra scura, volata giù da un balcone, da una distanza di una decina di metri. Dopo giorni di lotta per la vita in ospedale, la ragazza è purtroppo morta. Un filmato, durata poco meno di un minuto, riprende dall'angolatura di Sant'Anna di Palazzo, il percorso dei due ragazzi, trolley e borse in mano, ai Quartieri Spagnoli.

C'è una parte finale di video – che volutamente non mostriamo – nella quale Chiara giunge all'incrocio con via Santa Teresella agli Spagnoli. Sono le 15.46 del pomeriggio, la stradina è semivuota. È li che accade il dramma. Il pesante oggetto in onice, probabilmente un diffusore per ambienti in onice, tipo statuina  le cade in testa con enorme violenza. Le causerà danni irreparabili alla calotta cranica e al cervello che purtroppo la condurranno alla morte nonostante l'impegno dei medici dell'ospedale Pellegrini e dell'Ospedale del Mare, pubblicamente ringraziati anche dal papà della sfortunata ragazza.

Il fidanzato di Chiara Jaconis si inginocchia, pratica i primi soccorsi e chiede aiuto. In un batter d'occhio si forma un nugolo di persone intorno, sconvolte. Il resto, purtroppo, è storia nota. Il video è elemento d'indagine. È importante poiché mostra l'esatta dinamica dei fatti.

Gli inquirenti hanno  individuato intanto l'appartamento al terzo piano di uno stabile dei Quartieri Spagnoli dalla quale è precipitata la statuetta, hanno ricostruito la dinamica. Ora c'è da capire chi è stato. Nel palazzo abitano anche dei bambini e si sta indagando anche su questa direttrice. «Mi auguro si faccia chiarezza ma nulla riporterà in vita questa ragazza» ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Sull'argomento è oggi intervenuto anche Vincenzo De Luca, presidente della giunta regionale della Campania: «Grande dolore, credo ci sia poco da aggiungere, i familiari hanno espresso apprezzamento per come la ragazza è stata curata e assistita dalla nostra sanità, non c'è stato nulla da fare, siamo addolorati, è una di quelle tragedie imprevedibili».

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