Cavallo muore per il caldo nella Reggia di Caserta: stava trainando un calesse per turisti
Un cavallo è morto quest'oggi all'interno della Reggia di Caserta, mentre trainava un calesse per turisti. Non è chiaro se al momento vi fossero a bordo anche alcuni turisti stessi: a causare il decesso probabilmente il forte caldo. La tragedia è avvenuta attorno alle 13 circa: un orario particolarmente infausto e con temperature particolarmente alte, soprattutto in questa settimana che porta a Ferragosto, durante la quale le massime saranno stabili attorno ai 35-36 gradi.
La tragedia è accaduta come detto attorno alle 13: il cavallo si è improvvisamente accasciato al suolo, privo di vita. Sul posto sono giunte anche le forze dell'ordine per i rilievi del caso, ma nel frattempo le immagini del povero animali, immortalato da alcuni turisti presenti in quel momento, sono finite subito in Rete provocando l'ira di moltissime persone ed in particolare gli animalisti. In molti infatti puntano il dito contro le visite della Reggia di Caserta in calesse, una delle attrazioni più gettonate dai turisti ma che soprattutto d'estate mettono a dura prova i poveri cavalli che devono trainare le cosiddette "botticelle", con a bordo fino a cinque persone per volta (guidatore compreso). E le temperature torride di questi giorni di metà agosto non aiutano: sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso del cavallo, ma sembrano esserci pochi dubbi al riguardo. Ma la vicenda riapre un tema che già in passato era finito sotto i riflettori: quello dei giri in calesse nella Reggia di Caserta, che ciclicamente torna a galla. E stavolta, con il decesso di un cavallo, un nuovo dibattito sta già infiammando la Rete, spaccata tra chi auspica la fine di questo tipo di attrazione e chi invece nonostante tutto ribadisce il diritto a volerne usufruire, seppur con tutte le precauzioni e le tutele del caso. L'Ente Nazionale Protezione Animali ha già fatto sapere che si costituirà parte civile: "Assurdo che al giorno d'oggi ancora si utilizzino gli animali per queste finalità, attività non più accettabili anche alla luce delle ormai accreditate conoscenze scientifiche ed etologiche che dimostrano senza ombra di dubbio che gli animali soffrono e patiscono esattamente come noi", ha spiegato Massimo Pigoni, vicepresidente nazionale dell'Enpa, "combatteremo questa battaglia di civiltà con tutti i mezzi a disposizione. In un Paese civile le botticelle dovrebbero scomparire immediatamente e per sempre".