Caso Ansaldi, il ginecologo morto a Milano: ipotesi suicidio, si va verso l’archiviazione
Il ginecologo Stefano Ansaldi si sarebbe suicidato: questa l'ipotesi che sta spingendo ormai la Procura di Milano verso l'archiviazione del caso del ginecologo napoletano che fu trovato morto lo scorso 19 dicembre 2020 con una coltellata alla gola nel capoluogo meneghino, tanto che si pensò subito ad una rapina finita nel sangue. Ma le indagini, durate ormai cinque mesi, stanno ormai puntando verso la pista del suicidio. Secondo i carabinieri della Seconda Sezione del Nucleo investigativo, guidati dai tenenti colonnelli Antonio Coppola e Cataldo Pantaleo, l'ipotesi del suicidio sarebbe avvalorata dai risultati dell’autopsia: "Gli elementi morfologici discussi depongono per un gesto auto-lesivo”, si legge nel referto.
Dunque, un suicidio. E dunque, come anticipato da Repubblica, si va verso l'archiviazione del caso. Del resto, l'ipotesi della rapina era apparsa fin da subito strana: il costoso Rolex ancora al polso, nessuna impronta sul coltello usato e ritrovato vicino al cadavere, nessuna persona inquadrata dalle oltre 140 telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Particolari che, lentamente, hanno fatto optare per la pista del suicidio: una pista che l'autopsia ora rende ancora più probabile. La parola fine, con l'archiviazione del caso, arriverà con ogni probabilità già nei prossimi giorni. Ma non è escluso che da parte sua la Procura di Napoli possa aprire un nuovo filone d'indagine: si cerca di capire i motivi che possano aver spinto lo stimato ginecologo napoletano al suicidio. Forse debiti, magari contratti con personaggi loschi. e che in qualche modo l'uomo temeva di non riuscire a ripagare. Sono solo ipotesi filtrate in questi mesi in cui si è indagato a tutto tondo sulla vicenda. Per ora, la certezza sembra essere solo sul fatto che si sia trattato di un suicidio.