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Il caso Alfieri mette Schlein e il Pd ad un bivio: su De Luca quanto ancora potrà continuare così?

Le Elezioni Regionali sono prossime: il Pd in Campania vuole accettare quel modello o dichiararlo finito?
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La famosa storiella delle "fritture di pesce", protagonisti Vincenzo De Luca e il suo fedelissimo Franco Alfieri, il plurisindaco oggi agli arresti con accuse di corruzione, è datata 2016. Otto anni fa De Luca era alla sua prima legislatura regionale e a fargli opposizione c'era il Movimento Cinque Stelle (quello d'un tempo) oltre il centrodestra. Elly Schlein aveva pubblicamente annunciato l'abbandono del Partito Democratico, in dissenso con la linea di Matteo Renzi.

Cambia todo cambia. Schlein oggi è la segretaria del principale partito italiano progressista, è  all'opposizione del governo Meloni ed ha annunciato più volte guerra a capibastone e cacicchi nel Pd. Quella promessa però si dissolve come il fumo dello Stregatto di "Alice nel Paese delle Meraviglie" quando s'arriva alle porte della Campania. I nomi di coloro che sono giornalisticamente definiti come "signori dei voti" o "signori delle tessere" sono sempre quelli lì. È legittimo che vi siano se non sono gravati da provvedimenti o indagini. Ma quando succede, poi, che si fa?

Oggi dal Pd, al netto degli atti doverosi come la sospensione dell'arrestato dal partito, non si leva una voce, nemmeno di ragionamento, su quanto accaduto all'ombra dei templi greci di Paestum. Stanno davvero zitti? Macché.

I Dem campani sono un fiume in piena di tensioni e umori. Ma un fiume carsico: non ci sono voci disposte ad uscire pubblicamente e spontaneamente su quanto avvenuto all'uomo forte di Vincenzo De Luca nel Salernitano. Men che meno poi sulla storia di Giovanni Zannini, altro asso dei voti nel quadrante di Terra di Lavoro, la provincia di Caserta, da ieri indagato per corruzione e concussione.

È chiaro che i vertici Dem ora si trovano a dover incassare la vicenda giudiziaria e ad attenderne gli esiti. Ma le Elezioni Regionali sono prossime e presto non ci sarà più modo di eludere la questione: accettare anche a questo giro un modello rappresentato da persone finora dimostratesi capaci di drenare consensi (fritture incluse) o tagliare davvero dichiarando chiusa una fase?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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