Caserta, “61 detenuti positivi Covid in carcere a Santa Maria Capua Vetere”: allarme del garante
Focolaio Covid nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, con 61 detenuti positivi, tra i quali anche un malato di Aids. Il Garante dei Detenuti della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore, lancia l'allarme: “Da giorni è in crescita il focolaio tra i detenuti, che vengono spostati da un reparto all'altro”. “Quelli contagiati – aggiunge – messi spesso in celle fredde”. A preoccupare è anche la presenza tra i detenuti di molti non vaccinati. L'obbligo di vaccinazione, infatti, vale solo per la Polizia Penitenziaria. Gli agenti sono stati sottoposti tutti a tampone e si attendono i risultati nelle prossime ore.
Il garante: “Un detenuto su tre non vaccinato”
I detenuti non vaccinati, secondo la garante Belcuore, sarebbero “tra il 30 e il 40 per cento”. In pratica circa un detenuto su tre non sarebbe vaccinato contro il Coronavirus. “Mancano gli operatori sanitari per somministrare i vaccini ai detenuti – afferma Belcuore – dovrebbe essere organizzata una giornata con il camper dell'Asl, da sistemare magari nel cortile del carcere. Sono pochi i detenuti che non vogliono vaccinarsi”. “Mi chiedo – conclude la garante – perché avvocati e familiari dei detenuti possono entrare in carcere senza esibire il green pass o aver fatto un tampone; provenendo dall'esterno possono essere veicolo di contagio”.
“Obbligo vaccinale anche per detenuti”
Ciro Auricchio, segretario regionale campano dell'Uspp (Unione sindacati polizia penitenziaria), invita le istituzioni a valutare di “introdurre l'obbligo vaccinale anche per i detenuti, per la loro incolumità e perché vivono a stretto contatto con il personale della Polizia Penitenziaria”. Tra le proposte, quella di individuare “un Covid Center del Casertano in cui portare i detenuti, magari al Covid Hospital di Maddaloni o a Caserta. Attualmente i poliziotti penitenziari, quando devono ricoverare un detenuto del carcere di Santa Maria Capua Vetere ammalato di Covid, devono portarlo all'ospedale Cardarelli, dove sono costretti a ore e ore di attesa”.