Case abusive e rifiuti abbandonati sulle ville dell’antica Roma a Castellammare di Stabia
Rifiuti abbandonati e abitazioni costruite in aree archeologiche: è la scoperta dei Carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata che, assieme alla Polizia Municipale di Castellammare di Stabia, hanno fatto su via Passeggiata Archeologica a Castellammare di Stabia, nella provincia di Napoli. Abitazioni costruite in epoche diverse, ma sulle quali gravavano diverse ordinanze comunali di rimozione mai effettuate. E non solo, nell'area erano presenti anche rifiuti abbandonati in maniera incontrollata. Tutta l'area è stata così posta sotto sequestro.
In particolare, l'area sequestrata era delimitata da un muro di cinta realizzato sopra un muro di epoca romana che, come riscontrato poi dai sopralluoghi dei funzionari del Parco Archeologico di Pompei, era costituito "da mura antiche in opera reticolata nella parte inferiore e con imposta superiore ad archi rovesci in blocchetti di tufo rettangolari. Muro che con ogni probabilità delimitava uno dei lati della cosiddetta "Villa del Pastore", attualmente in gran parte interrata. Le abitazioni si trovano inoltre in un'area che fa parte del Demanio "Parco Archeologico di Pompei", oltre che in zona sismica e soggetta a vincolo paesaggistico: alla fine è stata sequestrata interamente e sono partite le denunce per invasione di terreni o edifici. La villa del Pastore, chiamata così per una statua perfettamente conservata e recuperata, ha origini antichissime: risale infatti all'ottavo secolo avanti Cristo e si estende su una superficie di 19mila metri quadrati, che arrivano a 204mila se si considera anche il giardino esterno. Una villa enorme, e in gran parte oggi ancora interrata, che aveva ben tre livelli ed un accesso diretto alla spiaggia.