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Case a 1 euro, i Comuni dove acquistarle quasi gratis in Campania

In Campania ci sono quattro borghi che offrono la possibilità di acquistare casa quasi gratuitamente: Altavilla Silentina, Zungoli, Pietramelara, Bisaccia. I sindaci dei quattro Comuni in questione hanno deciso di aderire all’iniziativa “Case a 1 euro” con l’obiettivo di combattere lo spopolamento, creare occupazione e restituire decoro urbano ai borghi. Ecco dove si trovano e come comprarle.
A cura di Federica Grieco
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L'acquisto di un immobile, si sa, comporta un dispendio di risorse economiche notevole, a cui spesso si aggiungono spese per la ristrutturazione che fanno lievitare ancor di più il costo complessivo. Quando, nel 2020, Discovery ha lanciato il docu-reality "Vado a vivere in Sicilia – La mia casa a 1 euro", che seguiva l'avventura di Lorraine Bracco, attrice statunitense (una delle protagoniste della serie I Soprano), nell'acquisto, a Sambuca, in Sicilia, di un immobile di 200 anni per un solo euro, si sono moltiplicate le ricerche di abitazioni, praticamente in regalo, in altri piccoli Comuni italiani. Da quel momento, numerosi altri borghi, spopolati e ricchi di immobili fatiscenti, hanno deciso di seguire l'esempio di Sambuca e di aderire all'iniziativa "Case a 1 euro".

Perché si vendono le case a 1 euro?

Questi borghi, oltre a dover affrontare la piaga dello spopolamento, vivono un altro disagio: la presenza di numerosi immobili fatiscenti. Decidendo di aderire a quest'iniziativa, i proprietari possono scegliere di cedere queste abitazioni al prezzo simbolico di 1 euro. Il Comune, oltre a fare da garante, si pone quale intermediario tra proprietario e acquirente, che può utilizzare l'immobile come abitazione privata, per finalità turistiche o, ancora, trasformarla in una struttura di tipo turistico-ricettivo, in un'attività commerciale o nella sede di un'associazione. Il costo delle ristrutturazioni, oltre che le spese connesse al regolare passaggio di proprietà del bene, sono a carico dell'acquirente. Trattandosi di edifici di un certo tipo, collocati in contesti paesaggistici particolari, le ristrutturazioni devono essere svolte nel rispetto delle caratteristiche tipiche delle abitazioni del luogo.

Costi che, però, a detta dei sindaci di questi borghi, non costituiscono un ostacolo, visti i numerosi bonus ad hoc varati dal governo. «Le iniziative prese a livello nazionale – spiega a Fanpage.it Giuseppe Ciani, assessore del Comune di Bisaccia, in provincia di Avellino – per quanto riguarda l'eco bonus o il sisma bonus, potrebbero essere un incentivo ad acquistare immobili fatiscenti». Dello stesso parere è Paolo Caruso, sindaco di Zungoli, in provincia di Avellino, che intervistato da Fanpage.it, spiega: «Queste case sono tendenzialmente in precarie condizioni, ma oggi c'è modo di poterle risanare, perché lo Stato sta investendo molto per il patrimonio abitativo».

 Altavilla Silentina (Salerno)

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Comune in provincia di Salerno, Altavilla Silentina è un borgo medievale di circa 7mila abitanti. Situato su una collina ricoperta di olivi, il borgo è situato a 20 km da Eboli, a 25 km da Battipaglia e a 25 da Paestum. Altavilla Silentina, che ha a est il monte Pizzuto e a ovest la piana del fiume Sele e il Mar Mediterraneo, nasce intorno al 1080: i Normanni edificarono il paese cingendolo con mura e costruendo tre porte d'ingresso.

«Attualmente non abbiamo disponibilità – spiega Francesco Cembalo, sindaco di Altavilla Silentina – perché i cittadini sono restii a cedere al Comune queste abitazioni fatiscenti». I motivi, secondo Cembalo, sono diversi: «Ci sono problemi di liti familiari. Inoltre, non si sa di molte abitazioni del centro storico chi sia l'effettivo proprietario». Nonostante ciò, però, le richieste arrivate sono state numerose. «Sono arrivate almeno una trentina di richieste negli ultimi otto mesi – racconta il sindaco – Abbiamo messo in contatto dei proprietari con eventuali acquirenti, ma non abbiamo poi saputo l'esito».

Zungoli (Avellino)

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Situato a 60 km da Avellino, in Campania, Zungoli è un borgo noto per le sue case in pietra e per i gradoni. Dotata di una fortezza edificata per difendere il borgo dalle incursioni bizantine, Zungoli è ricca di vecchi edifici un tempo destinati alle attività agricole che hanno contribuito a rendere il paesaggio caratteristico. Chiese e palazzi nobiliari non mancano, ma a Zungoli, nel corso del tempo, si è concentrata soprattutto un'intensa attività artigianale con numerose botteghe sparse per tutto il borgo. Questo Comune è noto, oltre che per la presenza di un imponente castello, per essere attraversato dall'antica via della transumanza.

«È un'iniziativa che abbiamo adottato – spiega Paolo Caruso, sindaco di Zungoli – per mettere in sicurezza il borgo e per creare anche occupazione, ma soprattutto per combattere lo spopolamento dell'Appennino e aprire le porte alle future generazioni». Un'iniziativa, quelle delle case a 1 euro, che sta riscontrando un certo successo nel Comune in provincia di Caserta «Abbiamo ceduto in via provvisoria 28 case, di questi 19 hanno confermato, ma stiamo aspettando il parere della sovrintendenza per poter attivare la procedura per fare i lavori».

Un parere necessario, perché, come spiega il sindaco, Zungoli è uno «dei tanti borghi della transumanza e quindi dell'Unesco», motivo per cui bisogna tutelarne il paesaggio architettonico. Un'iniziativa che, a detta del Sindaco, verrà sicuramente rinnovata: «Se le altre case non vengono confermate entro un certo tempo, faremo un altro bando con altre case e queste saranno reinserite. A novembre dovremmo riattivarci per fare il quarto bando».

Pietramelara (Caserta)

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Pietramelara è un Comune in provincia di Caserta arroccato su una collina. Circondata da mura di cinta, contornate da 12 antiche torri di avvistamento, delle quali oggi non c'è quasi più traccia, Pietramelara è dotata di un solo accesso: la Porta della Madonna della Libera.  Con lo sviluppo dell'area pianeggiante, questo borgo, difficile da raggiungere, ha subito uno spopolamento importante. «Le case sono state sostanzialmente abbandonate – spiega Pasquale Di Fruscio, sindaco di Pietramelara – un po' anche perché i proprietari sono emigrati in America o in Svizzera e se ne sono disinteressati e anche perché è difficile reperire gli eredi».

Con l'obiettivo di ripopolare questo antico borgo, l'amministrazione comunale ha deciso di aderire all'iniziativa "Case a 1 euro". «Noi non preferiamo destinare queste case ad abitazioni – racconta il sindaco – quanto piuttosto ad attività ricettive compatibili con l'ambiente, tipo ristorazione, b&b e attività artigianali. In questo modo cerchiamo di promuovere anche attività tipiche, oltre a ripopolare il borgo che è abbandonato».

Nonostante le difficoltà che si possono riscontare in un luogo del genere, l'iniziativa ha riscosso molto successo. «Le richieste sono tantissime: ne sono arrivate più di 200 in circa 7 mesi. Le case disponibili, però, sono poche decine, perché è difficile rintracciare i proprietari». Il Comune sta lavorando per cercare di risolvere questi problemi e, infatti, il sindaco ha confermato che il bando, che scadrà tra circa circa 5 mesi, verrà rinnovato.

Bisaccia (Avellino)

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Comune in provincia di Avellino di quasi 4mila abitanti, Bisaccia, borgo di origini medievali, vanta tracce che testimoniano la presenza della civiltà umana già età arcaica. Tra i luoghi più caratteristici del paese ci sono il convento, il castello ducale, la cattedrale in piazza Duomo e la chiesa dei morti. «Il concetto alla base dell'iniziativa "Case a 1 euro" – spiega Giuseppe Ciani, assessore del Comune – è voler restituire decoro urbano con la cessione di questi immobili: quindi abbellimento e messa in sicurezza del borgo».

Il Comune di Bisaccia ha deciso di aderire all'iniziativa circa due anni fa. «Tutto è iniziato prima del Covid – racconta Ciani – quando abbiamo avviato la procedura di messa a disposizione di quasi una ottantina di immobili». A differenza degli altri borghi, però, a Bisaccia le proprietà messe a disposizione non sono di privati. «La ricostruzione post sisma del 1980 – prosegue Ciani – ha causato un evento raro: la delocalizzazione del Comune. Chi veniva investito dal contributo previsto dalla legge per la delocalizzazione e, quindi, la costruzione di un immobile nel nuovo centro abitato, doveva lasciare il vecchio immobile e cederlo al Comune». Questo comporta che, nel caso del borgo in provincia di Avellino, non ci sia un accordo tra privati con l'intermediazione del Comune. «A 40 anni dal terremoto ci sono quindi ancora immobili fatiscenti all'interno del centro storico. L'obiettivo di quest'iniziativa è restituire decoro urbano con la cessione di questi immobili e, quindi, una sorta di abbellimento e messa in sicurezza».

L'iniziativa, all'epoca, attirò l'attenzione di potenziali acquirenti anche dall'estero: «Arrivarono quasi 1.200 richieste di informazioni da tutto il mondo – spiega Ciani – Con il Covid, però, abbiamo deciso di sospendere tutto, perché iniziavano a venire a Bisaccia persone provenienti da ogni Paese per verificare lo stato delle abitazioni e capire come intervenire. Si tratta di immobili vincolati, perché hanno più di 70 anni, quindi deve intervenire la sovrintendenza. Noi li svincoliamo per la parte amministrativa per poterli ristrutturare, ma devono conservare l'aspetto originario e, quindi, essere coerenti con quella che è la bellezza del centro storico».

Ad oggi il bando non è stato ancora riaperto, in attesa che la l'emergenza sanitaria termini. «Stiamo aspettando che ci sia una situazione totalmente libera da problemi legati al covid in modo tale che possiamo riprendere in totale tranquillità». Fino a prima della chiusura del bando a causa della pandemia, quindi, il Comune non è riuscito a vendere nessuna delle abitazioni a disposizione.

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