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Carta spesa Dedicata a Te

Carta acquisti 2023, Trapanese: “Macello pazzesco. Da sola non basta, serve un reddito fisso”

L’assessore Luca Trapanese a Fanpage.it: “La social card non basta. Serve un sostegno sociale fisso per le famiglie che non ce la fanno più”
Intervista a Luca Trapanese
Assessore al Welfare del Comune di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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"La carta acquisiti 2023? È un macello pazzesco. Tra tutti gli aventi diritto non tutti avranno il bonus di 382,50 euro, perché le graduatorie non coprono tutta la platea di chi ha i requisiti. Il Comune non ha colpa: la card non la emettiamo noi, ma l'Inps, e non possiamo fare niente per risolvere questa situazione. La verità è che bisogna finirla con la politica dei bonus. Le famiglie non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Se non volete chiamarlo Reddito di Cittadinanza, chiamatelo in un altro modo. Ma serve un reddito fisso sociale".

A parlare a Fanpage.it è Luca Trapanese, assessore al Welfare e alle Politiche Sociali del Comune di Napoli. Negli ultimi giorni in città si sono registrate code e resse agli uffici postali per ritirare la card sociale "Dedicata a te" del Ministero dell'Agricoltura. Molti cittadini si sono recati alle Poste solo con il codice fiscale, anche se il Comune non aveva ancora inviato le lettere di comunicazione agli aventi diritto, senza le quali la card non può essere erogata. Lo farà a partire da lunedì prossimo. A Napoli su oltre 70mila aventi diritto, sono solo 31mila i beneficiari selezionati a livello nazionale.

Assessore, c’è grande attenzione da parte dei cittadini su questa misura, perché?

È un segnale forte della crisi. Le persone sono così disperate economicamente che si gettano su qualunque cosa venga loro prospettata come possibilità di prendere dei soldi. C'è una esigenza forte delle famiglie di fare fronte alle spese correnti, utenze, fitti e cibo, che sono aumentate ed è chiaro che questo incide molto sulla qualità della vita. L'abbiamo già visto con i bonus utenze, dove siamo riusciti a non lasciare quasi nessuno fuori e a dare ad ogni famiglia circa 400 euro. Ma la situazione peggiorerà. Finora c'era il Reddito di Cittadinanza. Tra pochi mesi non ci sarà più. La nuova misura si prenderà solo per un anno e dopo? Ma la questione è un'altra.

Quale?

Non possiamo andare avanti con i bonus che finora erano integrativi del Reddito. Le misure del Governo in campo non risolvono problema. Bisogna dare dignità alle famiglie, dare sicurezza nella quotidianità. Non chiamiamolo Rdc, ma che ci sia un reddito sociale. In altri Paesi d'Europa, il Rdc è stabile, fisso, aiuta dal punto di vista sociale ad affrontare un momento di difficoltà e fatica, a cambiare la vita, rivedere il proprio lavoro o decidere cosa fare della propria formazione. Come è possibile che noi italiani non riusciamo a renderlo una misura sociale a prescindere dall'orientamento politico?

C'è il rischio che la crisi possa peggiorare nei prossimi mesi?

Siamo di fronte ad un grande problema sociale ed economico. Le previsioni dicono che i mutui saranno impossibili da raggiungere, i fitti saliranno, aumenteranno gli sgomberi per chi non paga il fitto. I Comuni non hanno strumenti per questa emergenza. Quello che avevamo l'abbiamo speso e dal Governo non vedo soluzioni alternative valide.

La social card non basta?

È stato fatto un macello pazzesco. Non è stato chiarito come ritirarla e si sono registrate code e tensioni alle Poste. Un problema che stanno vivendo tutte le città, Roma, Bari, Palermo, non solo Napoli. I Comuni non hanno colpa: Non sono fondi che passano attraverso il Comune, ma li eroga l'Inps attraverso una card. I Comuni devono solo mandare gli avvisi agli utenti. Il problema è che non tutti aventi i requisiti sono nell'elenco dei beneficiari. Noi non abbiamo strumenti per risolvere questo problema e non potremo dare risposte all'utenza.

Cosa risponde a chi critica l'idea di un sussidio fisso?

Dobbiamo fare i conti con la realtà. C'è grande povertà e i bonus non sono la soluzione. Serve un sostegno sociale fisso per le famiglie, anche minimo. A chi non è d'accordo dico, ma lo Stato che alternative dà a queste famiglie? Il lavoro manca, i salari sono inadeguati. Chi controlla gli aumenti sproporzionati di affitti e utenze? Come fanno le famiglie ad andare avanti in queste condizioni? Bisogna rivedere la scelta di togliere il Rdc.

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