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Cardiologo arrestato a Napoli per false cartelle cliniche: “Contro di me complotto”

Giuseppe De Martino, il cardiologo arrestato per false cartelle cliniche: “Contro di me complotto”. Per la Procura “anteponeva i suoi interessi alla vita dei pazienti”.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Si è tenuto oggi l'interrogatorio di convalida per il dottor Giuseppe De Martino, il cardiologo sottoposto agli arresti domiciliari nei giorni scorsi dai carabinieri del Nas di Napoli per concorso in falso ideologico e materiale, violenza privata e violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Il professionista è accusato di avere esercitato pressioni su infermieri affinché somministrassero dei farmaci in assenza di un anestesista e di avere falsificato cartelle cliniche attestando falsamente la sua presenza durante interventi chirurgici mentre era altrove: in 32 casi era a sciare a Madonna di Campiglio. La difesa ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame.

"Il dottore ha risposto alle domande del gip – spiega a Fanpage.it l'avvocato Alfonso Mutarelli, legale di De Martino – e ha dato la sua versione sulle accuse mosse contro di lui. Ha fornito inoltre le linee guida italiane e internazionali che consentono anche agli elettrofisiologi di somministrare quei farmaci contestati, per dimostrare che il suo operato è stato corretto. Del resto, il 50% degli elettrofisiologi italiani somministra quel tipo di farmaci e uno studio ha rivelato che non ci sono differenze, in termini di effetti collaterali ai pazienti, rispetto a quando a somministrarli sono gli anestesisti".

Cardiologo ai domiciliari, l'accusa delle false cartelle cliniche

Sulla questione della falsificazione delle cartelle cliniche, De Martino ha ribadito che il contratto che aveva con la Clinica Mediterranea era con la Servisan, società a lui riconducibile, e che prevedeva che ad operare fosse la sua equipe, senza contemplare espressamente la sua presenza e la partecipazione.

"Analizzeremo le singole cartelle – prosegue Mutarelli – per capire in quale parte compare il nome di De Martino e a che titolo. Sicuramente, se c'è stato un falso, non è stato fatto per notorietà o per motivi economici, visto il corrispettivo sarebbe stato lo stesso anche senza la partecipazione di De Martino; tant'è vero che non viene contestata un'ipotesi di truffa. Il dottore insiste su un punto: è convinto che a quel tempo ci fosse un complotto degli altri dipendenti per cacciarlo dalla Clinica Mediterranea".

La Procura: "Anteponeva i suoi interessi alla vita dei pazienti"

Di diverso tenore la ricostruzione della Procura, che in un 80 pagine di ordinanza parla di "un quadro estremamente allarmante in ordine alla personalità dell'indagato, quale soggetto particolarmente incline a delinquere, pronto a porre in essere condotte poste in essere con abuso dei suoi poteri, prevaricatrici, sopraffattorie, vendicative pur di realizzare i propri interessi, anteponendo gli stessi alla vita dei suoi pazienti che non esitava a mettere a rischio".

Il professionista, scrive il gip nell'ordinanza, nell'ottobre 2021, rientrato da un periodo di sospensione, avrebbe cercato di distruggere la reputazione di Giuseppe Straziota, direttore sanitario della Clinica Mediterranea, che gli aveva imposto prescrizioni molto rigide tra cui la riduzione del numero delle procedure da eseguire settimanalmente e l'obbligo di presenza dell'anestesista.

Secondo la ricostruzione della Procura De Martino avrebbe concordato la vendetta con un suo collaboratore (indagato): i due avrebbero cercato di diffamare il direttore sanitario inviando alla moglie di quest'ultimo delle fotografie che lo ritraevano insieme a una dipendente della struttura e uno scritto anonimo per far credere che i due avessero una relazione.

Era a sciare ma risultava in sala operatoria

Tra gli interventi contestati ce ne sono 32, eseguiti tra il 25 e il 28 febbraio 2020: sulle cartelle cliniche risultava che il medico vi avesse preso parte, ma in realtà De Martino si trovava in vacanza a Madonna di Campiglio. Secondo la documentazione acquisita dagli inquirenti della Procura di Napoli (sostituti procuratori Mariella Di Mauro, attualmente procuratore aggiunto di Napoli Nord, e Fabrizio Vanorio) De Martino sarebbe indicato come presente, ma senza nei fatti esserlo, a diversi interventi di ablazione transcatetere, numerosi impianti di pacemaker, monocamerale e biventricolare, espianti di loop recorder e, infine, di avere effettuato diversi studi elettrofisiologici.

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