Ospedale Cardarelli, post-it sulle barelle per segnare i nomi dei malati al Pronto Soccorso

Le barelle sono ancora tante, all'Obi, Osservazione breve intensiva, dell'ospedale Cardarelli di Napoli. Anche se i vigilantes cercano di vietare ai malati di girare video coi cellulari, la situazione emerge ogni giorno, veicolata dalla rabbia e dall'indignazione dei ricoverati o dei loro parenti. La situazione del Pronto Soccorso del più grande ospedale del Sud Italia è quella che è: nonostante annunci e promesse ( soprattutto del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca) non è cambiata dalle denunce di aprile e maggio.
La confusione regna, tant'è che sulle barelle sono spuntate i post-it. Anzi nemmeno i fogliettini gialli tanto noti, sono proprio dei fogli A4 col cognome scritto a mano, segno che il paziente è ricoverato nell'ambito del Pronto soccorso. Cinquantadue persone al massimo negli Obi (ordinari) il resto, come al solito, in corridoio.
Due settimane fa una delegazione di infermieri, medici e Oss del Pronto soccorso dell’ospedale partenopeo aveva incontrato a Roma il ministro della Salute Roberto Speranza e il sottosegretario Pierpaolo Sileri. Obiettivo: illustrargli il grave disagio lavorativo e le criticità per assicurare, ogni giorno, l’assistenza ai propri pazienti. Ecco cosa scrivevano subito dopo l'incontro:
C'è stato modo di illustrare il grave disagio lavorativo e le difficoltà a garantire l’assistenza ai pazienti. Sono state sottoposte alcune proposte che nell’immediato potrebbero dare respiro alla realtà locale del Cardarelli.
Tuttavia, vista la situazione ad oggi, c'è da chiedersi cosa sia effettivamente cambiato, visto che l'utenza versa ancora nelle stesse condizioni denunciate qualche mese fa.