Cardarelli, folla di barelle nel pronto soccorso: “Con l’aumento dei contagi da Covid è un inferno”
Sono oltre 110 le persone ricoverate in barella al Pronto Soccorso dell'ospedale Cardarelli di Napoli, come denuncia la Cgil che ha tenuto un presidio davanti all'ospedale. Un pressione incredibile che arriva poche settimane dopo le notti infernali nello stesso pronto soccorso con decine e decine di persone in attesa di un ricovero ammassate sulle barelle. Una situazione esplosiva resa ancora più critica dall'aumento dei contagi Covid a Napoli, che sta portando presso il principale ospedale della città decine di pazienti positivi che si mischiano agli altri pazienti in attesa, trasformando il pronto soccorso in un pabulum di contagio da Covid. Le immagini di cui Fanpage.it è entrata in possesso mostrano le decine e decine di barelle messe addirittura su tre file all'interno del Pronto Soccorso, una situazione infernale che ha suscitato le proteste della Cgil.
Centinaia in barella: "Caldo e Covid peggiorano la situazione"
Giuseppe Visoni è un operatore del pronto soccorso del Cardarelli, iscritto alla Cgil, e spiega la situazione ai microfoni di Fanpage.it: "In un pronto soccorso già affollato come il nostro, ora si somma l'arrivo di pazienti positivi, questo ci porta a stabilire dei percorsi specifici per loro, ma gli spazi sono colmi, quindi il personale, già stremato dal sovraffollamento, deve gestire anche questa pesante situazione". Scene infernali quelle mostrate dai video girati all'interno del Pronto Soccorso del Cardarelli. Il motivo dell'accumulo di pazienti in barella è sempre lo stesso: i lunghissimi tempi di ricovero, cioè lo spazio temporale che passa dal momento in cui un paziente viene visitato in pronto soccorso a quando viene materialmente trasportato in reparto. "Oltre al Covid anche le condizioni climatiche peggiorano la situazione – spiega Visoni – con l'aumento delle temperature avremo un ulteriore afflusso in pronto soccorso di pazienti, soprattutto anziani, che vedono aggravarsi il loro stato di salute con il caldo. Questo va sommato all'aumento dei contagi da Covid e alla situazione strutturale di sovraffollamento del pronto soccorso. Immaginatevi cosa può diventare. Il problema dei tempi di ricovero va affrontato e risolto subito". Il tappeto di barelle del Cardarelli testimonia ormai la presenza di un problema strutturale che l'impennata di contagi aggraverà ulteriormente. A differenza di due anni fa, quando all'inizio della pandemia i cittadini affluivano di meno in ospedale per altre patologie non legate al Covid, ora invece si sommano tutte le casistiche, trasformando il pronto soccorso del Cardarelli in una bomba.
Eterna emergenza: "Sempre le stesse scene, si intervenga subito"
La Cgil ha indetto un presidio del personale medico sanitario all'esterno del pronto soccorso del Cardarelli per denunciare la gravissima situazione. A pagarne le conseguenze sono sia i lavoratori che i cittadini, che in questo quadro di emergenza vedono un abbassamento notevole del servizio di cura presso l'ospedale. "Sono sempre le stesse scene, è incredibile – spiega a Fanpage.it Giosuè Di Maro responsabile Sanità pubblica della Cgil – sessanta giorni fa eravamo con decine di pazienti in barella e noi qui fuori a protestare, oggi siamo di nuovo nella stessa situazione, con l'aggravante che l'aumento dei contagi tenderà a peggiorare ulteriormente questo quadro. Oltre 100 persone in barella sono una cosa insopportabile". Il problema resta sempre quello legato all'organizzazione interna dell'ospedale, che resta comunque il più grande del Mezzogiorno e che, sulla carta, dovrebbe essere in grado di sostenere questo tipo di pressione. "L'ospedale va riorganizzato – spiega Di Maro – il tema non è più rinviabile, a maggior ragione oggi che ci sono state le nuove nomine dirigenziali da parte della Regione Campania, questo stato di cose non è tollerabile per i cittadini e per i lavoratori". Toccherà ad Antonio D'Amore, manager fresco di nomina da parte di Vincenzo De Luca, e proveniente dalla direzione dell'Asl Napoli 2, affrontare questa situazione di emergenza strutturale.