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Carcere di Poggioreale, 38enne trovato morto in cella: secondo suicidio in 48 ore

Dopo il suicidio di un 40enne avvenuto ieri nel carcere di Poggioreale, questa mattina è stato trovato un detenuto 38enne privo di vita in cella.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un detenuto di 38 anni è stato ritrovato morto, questa mattina, nella sua cella al Carcere di Poggioreale di Napoli. Si tratta del secondo suicidio in 48 ore registrato all'interno dell'istituto di pena partenopeo. L'uomo, originario del Marocco e senza fissa dimora, secondo le prime ricostruzioni, era detenuto nel Padiglione Firenze, che nei prossimi mesi dovrebbe essere oggetto di riqualificazione. Purtroppo, gli agenti della Polizia Penitenziaria lo hanno trovato privo di vita alle prime luci dell'alba: impiccato nella sua cella. L'ipotesi è quella di un gesto estremo. La salma è stata trasferita nel reparto di Medicina Legale del Nuovo Policlinico Federico II di Napoli, dove potrebbe essere disposto l'esame autoptico.

Ciambriello: "Basta morti in carcere"

A raccontare l'episodio a Fanpage.it è Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone private della libertà personale:

Stanotte si è suicidato nel carcere di Poggioreale un marocchino senza fissa dimora, entrato a Poggioreale il 20 dicembre 2023. Aveva 38 anni. Partiamo da questo tema aspro e cruciale per riflettere tutti insieme sull’aumento delle morti nelle carceri. La densità dei senza fissa dimora tra coloro che per pene brevissime sono ristretti in carcere è altissima. Il carcere è un sistema dove entrano soprattutto coloro che sono marginali nel contesto sociale. Nella detenzione c’è il tempo inutile, il tempo vuoto, il tempo sottratto. Queste morti dentro la comunità penitenziaria fatta di detenuti e detenenti, devono imporre in primis la politica e poi le istituzioni ai vari livelli a discutere del carcere come di una cosa che ci riguarda, non come una dimensione altra.

E conclude:

I dati drammatici delle morti in carcere dall’inizio dell’anno rischiano di far diventare il carcere un ospizio dei poveri. Ritengo che tutti debbano fare la loro parte, dagli enti locali, dalla sanità penitenziaria, dal D.A.P., dalle Direzioni delle carceri, dalle aree educative, dal mondo del volontariato e dal terzo settore. Ecco, io immagino una chiamata di responsabilità per tutti e un patto di inclusione sociale e di prevenzione dei sucidi da fare tutti insieme. Occorre un tavolo dove ognuno porta il suo peso, le sue responsabilità e le sue proposte concrete. Credo che questi numeri drammatici siano purtroppo destinati a salire. Scriveva De Andrè ed è ancora vero su questo tema: ci crediamo assolti, ma siamo tutti coinvolti!”.

Terzo suicidio nel 2024 a Poggioreale

Si tratta del terzo suicidio che avviene nel carcere di Poggioreale dall'inizio del 2024. Solo nella giornata di ieri, nella casa circondariale di Poggioreale si era tolto al vita un altro detenuto: Andrea Napolitano, 40 anni, condannato all'ergastolo per l'omicidio della compagna, Ylenia Lombardo, uccisa nel 2021 a San Paolo Belsito, nella provincia partenopea. Già all'epoca dell'omicidio, Napolitano era seguito per problemi di salute mentale. "Mi colpisce la grande determinazione con cui il detenuto 40enne di Poggioreale si è suicidato a metà mattinata oggi. Era a rischio suicidario da un anno, era seguito e monitorato" ha detto Samuele Ciambriello, garante dei detenuti in Campania. Quello di Napolitano è il secondo suicidio in pochi giorni nel carcere di Poggioreale.

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