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Incidente mini-bus a Capri, un morto e feriti

Capri, i bus più vecchi tornati in deposito dopo l’incidente: “Oggi sono rimasti fermi”

A Capri, dopo l’incidente costato la vita all’autista di autobus Emanuele Melillo, i mezzi più vecchi (con oltre 30 anni di immatricolazione) sono stati fatti rientrare in deposito. “E oggi non sono rientrati in servizio”, ha spiegato Adolfo Vallini, sindacalista USB. In attesa che la magistratura faccia chiarezza sulle cause dell’incidente, si torna a parlare dunque del problema sicurezza nel trasporto pubblico locale.
Adolfo Vallini
Sindacalista USB
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'area dell'incidente di Capri, costata la vita a Emanuele Melillo, il guidatore del bus precipitato da una strada in località Marina Grande, è ancora sotto sequestro. Si procede ai rilievi e, soprattutto, alla messa in sicurezza del mezzo disastrato, che dovrà anche essere rimosso e portato via. Ma in attesa che si conoscano le cause dell'incidente, se si sia cioè trattato di un malore dell'autista, di un guasto meccanico o di altro ancora, a tenere banco è ora una polemica che è iniziata subito dopo l'incidente: gli abitanti dell'isola infatti lamentano che i minibus siano in ogni caso troppo vecchi, molti dei quali con anche 30 anni e oltre di servizio.

Quello che ieri è precipitato era tra i più nuovi, ed aveva quasi vent'anni di servizio. "Era stato immatricolato nel 2003", spiega a Fanpage.it Adolfo Vallini, sindacalista USB, "ma questo ovviamente non vuol dire nulla. Si trattava in ogni caso di un mezzo vecchio, e in attesa di capire cosa sia accaduto ieri, è normale pensare anche ad un problema di sicurezza che, generalmente, è molto diffuso nei mezzi di trasporto dell'isola, e non solo".

Una tragedia, quella di Capri, sulla quale ora si indaga in tutte le direzioni.

Sì, ben giusto che si apra un'inchiesta. Lui era un ragazzo precario, lavorava alla Funicolare di Capri e come autista di autobus quando invece la Funicolare chiudeva, si tratta di una tragedia. Tra l'altro noi come sindacato avevamo chiesto un tavolo per la sicurezza della viabilità di Capri: se si guarda il video, si vede il bus quasi appoggiarsi alla ringhiera, e questa che si piega con l'autobus. Questi tipi di tratto dovrebbero essere protetti da un guardrail.

Esiste comunque anche un problema legato all'età media degli autobus.

Sì, parliamo di autobus che sono stati immatricolati negli anni Ottanta, e sono anche EURO 0: il che vuol dire che nel 2019 dovevano cessare per legge la propria attività, e dunque non potevano più circolare. Poi invece è stata inserita in Parlamento una proroga ad hoc per Capri fino al 2020, per evitare il blocco della circolazione sull'isola. Il parco vetture di Capri è di circa 25 unità. Di queste, una buona parte è stata immatricolata nel 1987, la seconda nel 1993 ed infine nel 2003. Uno di questi ultimi è quello su cui viaggiava Emanuele, che dunque aveva già quasi vent'anni. E dopo l'incidente, quelli più vecchi sono stati richiamati in deposito.

Come mai sono stati riportati in deposito?

Non lo sappiamo, probabilmente solo per un controllo di sicurezza. Fatto sta che oggi non sono stati fatti uscire, sono rimasti in deposito. E questo un po' fa pensare: parliamo di automezzi vecchi di oltre trent'anni. E tra l'altro, lasciandoli in deposito oggi si è praticamente quasi dimezzata l'offerta autobus cittadina, con conseguenze che si possono facilmente immaginare. Ci auguriamo che questa inchiesta faccia chiarezza su ogni aspetto.

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