Capo Miseno, cacciate dalla spiaggia perché lesbiche: in un video la denuncia di Francesca e Martina
Una coppia di ragazze è stata insultata a Capo Miseno, località balenare della zona flegrea, in provincia di Napoli, comune di Bacoli, mentre era in spiaggia, solo perché lesbiche. Lo hanno raccontato le due ragazze, che hanno anche diffuso un video su Instagram nel quale mostrano una parte dell'aggressione prima verbale e poi fisica subita da alcuni bagnanti.
Francesca e Martina, questo il nome delle due ragazze, erano andate in spiaggia lo scorso venerdì 16 luglio, ma improvvisamente sono state avvicinate da un signore che chiede loro di andarsene perché la loro presenza avrebbe potuto "turbare" la nipotina presente con lui in spiaggia.
Di fronte al rifiuto delle due ragazze ad andarsene, l'uomo però ha insistito affinché andassero via, per poi essere accompagnato da sua figlia che, a sua volta, le invitava ad andarsene. «Non avevamo dato vita certo ad alcun comportamento osceno, al massimo ci siamo date un bacio», spiegano le ragazze, ma è bastato questo a far scattare la scintilla. «La bambina, per quanto abbiamo notato noi, neanche ci stava guardando, stava giocando per i fatti suoi».
La discussione non è passata inosservata. Alcuni ragazzi presenti hanno preso le difese delle due giovani sotto attacco omofobo, ma l'uomo, un anziano spalleggiato dalla figlia, non si è dato per vinto ed ha minacciato anche loro. «Ha colpito un ragazzo con l'asta di un ombrellone, mentre la donna mi ha preso a schiaffi sul braccio», ha spiegato una delle due ragazze coinvolte. «Ci siamo sentite umiliate, non avevamo fatto nulla di male: stavamo trascorrendo una giornata al mare come qualunque altra persona». Sono state le stesse Martina e Francesca a pubblicare sui social alcuni momenti dell'aggressione subita in spiaggia, ricevendo subito tantissima solidarietà da giovani e meno giovani.
Nel video pubblicato dalle ragazze e rilanciato dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker di Radio Marte Gianni Simioli, si sente l'uomo ribadire «vattene sulle montagne» all'indirizzo di una delle due ragazze, ribadendogli poi uno "stupida" dopo che la ragazza gli ha detto che si stava rendendo ridicolo. Successivamente, l'uomo coadiuvato dalla figlia ribadisce anche ad alcuni ragazzi intervenuti per difendere le due che »cosa devo dire a una ragazzina di sei anni?» riferendosi alla nipotina, il tutto in dialetto napoletano.
Il tutto continuando ad intimare alle due ragazze di lasciare la spiaggia. Unanime il messaggio di solidarietà da parte di Borrelli e Simioli verso le due ragazze: entrambi hanno espresso tutto il loro disappunto per la vicenda accaduta a Capo Miseno.
La solidarietà del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione
Josi Gerardo Della Ragione, sindaco di Bacoli, lì dove ricade la spiaggia dell'attacco omofobo, con una nota ha soldarizzato con le due ragazze:
Bacoli è una città aperta all’amore, in ogni sua forma. Siamo una terra che accoglie, da secoli, donne e uomini attratti dalla bellezza del mare, l’incanto dei paesaggi, la meraviglia dei siti archeologici e culturali. Leggo perciò con sgomento un grave episodio di discriminazione avvenuto in spiaggia, a Miseno.
Ai danni di due ragazze che, a detta di taluni barbari, avevano la sola colpa di amarsi reciprocamente. Ragazze a cui è stato violentemente chiesto di lasciare l’arenile. È un fatto intollerabile.A Martina e Francesca va la mia solidarietà e quella di tutto il popolo bacolese. Le attendo in Municipio, per poterle conoscere ed offrire loro un tour tra gli innumerevoli incanti della nostra terra. Oltre che ospitarle presso la spiaggia ed il parco pubblico di Villa Ferretti, bene confiscato alla camorra. Bacoli vi accoglierà sempre a braccia aperte. Sempre.
L’unica discriminazione che attuiamo, invece, è e resterà soltanto nei confronti di chi attua simili indecenze. Liberateci dalla vostra cupa ignoranza, dal vostro squallore. Liberateci dalla vostra volgarità.