Giornata di caos alla stazione Napoli a causa di 12 binari inutilizzabili: treni in forte ritardo
Giornata di caos alla stazione di Napoli Centrale: 12 binari della principale stazione della città partenopea risultano inutilizzabili a causa di un problema tecnico. Tutto è iniziato alle 6.20 di lunedì 13 settembre, quando la linea elettrica, necessaria per il corretto funzionamento dei treni, è andata in tilt, causando, oltre a rallentamenti e modifiche alla programmazione dei treni in partenza e in arrivo dalla stazione, anche soppressioni di corse, soprattutto per l'Alta Velocità. I tecnici di Rete Ferroviaria italiana hanno cercato di limitare i danni intervenendo tempestivamente. Soltanto dopo ore di lavoro sono stati ripristinati prima tre binari e poi gli altri. Inevitabili le ripercussioni a cascata sul traffico su rotaia.
Treni in ritardo e cancellati
Sono numerosi i treni che hanno subito ritardi importanti e cambi di programmazione. Attualmente quelli che segnano un maggiore ritardo – 160 minuti – sono sette. Due diretti alla stazione di Torino Porta Nuova provenienti da Battipaglia e da Napoli Centrale. Uno diretto a Venezia Santa Lucia, sempre proveniente dalla stazione della città partenopea. Altri quattro con destinazione Napoli Centrale e provenienti due da Sapri e due da Roma (in particolare, uno dalla stazione Tiburtina e uno da quella di Termini). I treni cancellati definitivamente, ad ora, sono due: uno da Napoli Centrale per Venezia Santa Lucia e un altro per Milano Centrale, ma in questi due casi sono stati messi a disposizione dei passeggeri altri due treni partiti rispettivamente due ore dopo e 35 minuti dopo l'orario inizialmente programmato. Tutti gli altri treni, che questa mattina risultavano soppressi, sono stati sostituiti con nuove corse di bus.
Un problema che non sta interessando soltanto i treni, ma anche tutti i servizi collegati alla stazione. Si sono verificate infatti cancellazioni e deviazioni dell'itinerario anche per le navette che trasportano gli utenti da e per Napoli Centrale.