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Caos alla guardia medica di Mondragone, non vuole aspettare il turno e aggredisce i sanitari

I carabinieri hanno denunciato un 29enne di Mondragone (Caserta), ha picchiato un autista del 118 e ha danneggiato ambulanza e porta dell’ambulatorio.
A cura di Nico Falco
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Pretendeva che i medici interrompessero la visita di un altro paziente per occuparsi della moglie, che era in preda ad attacchi di panico. Richiesta naturalmente impossibile da esaudire, che ha scatenato il caos nei locali della guardia medica di Mondragone: l'uomo ha aggredito i sanitari, ha preso pugni l'autista del 118 e ha danneggiato ambulatorio e ambulanza; la situazione è tornata sotto controllo con l'arrivo dei carabinieri e si è conclusa con una denuncia per il 29enne: dovrà rispondere di lesioni personali, danneggiamento, violenza o minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di un servizio di pubblica necessità.

L'episodio è accaduto nella cittadina del Casertano nella serata di ieri, 13 settembre. Il giovane è arrivato con mezzi propri con la moglie, gli hanno però detto di aspettare in quanto c'era già una visita in corso. E lui, secondo le ricostruzioni dei militari, ha cominciato a sferrare calci verso la porta di ingresso dell'ambulatorio, pretendendo che facessero entrare la donna. Si è poi scagliato contro l'autista dell'ambulanza, che ha colpito ripetutamente con pugni alla testa, e se l'è presa anche col mezzo di soccorso, danneggiando la fiancata e spaccando il parabrezza.

Nemmeno mentre i medici stavano visitando la donna si è calmato, anzi: ha continuato ad insultarli e a minacciarli, accusandoli di essere responsabili non solo dell'attacco di panico in corso ma anche di quelli che eventualmente ci sarebbero stati in futuro. Il 29enne è stato infine bloccato dai carabinieri, allertati dalle vittime, ed è stato condotto in caserma, dove è stato denunciato in stato di libertà. L'autista dell'ambulanza, visitato nella clinica Pineta Grande, è stato dimesso con prognosi di sette giorni.

La solidarietà dell'Ordine dei Medici

Con una nota a firma del presidente Carlo Manzi, l'Ordine dei Medici di Caserta ha espresso solidarietà e vicinanza nei confronti delle vittime dell'aggressione, spiegando di avere informato il direttore del distretto sanitario 23 di Mondragone, Eduardo Giordano, che ha prontamente garantito che invierà al Direttore generale dell’Asl una nuova richiesta per la messa in sicurezza del presidio.

Tutto il consiglio direttivo dell'Ordine dei Medici esprime massima solidarietà ai colleghi testimoni e vittime dell'ennesimo episodio di violenza nei confronti dei sanitari. Gli autori di questi gesti devono essere chiamati per quello che dimostrano di essere, ovvero dei criminali privi di senso civico, e perseguiti dalle forze dell'ordine che devono intervenire a nostra difesa. Rivolgiamo anche un appello all'Azienda Sanitaria Locale di
Caserta affinché predisponga, come deterrente, l'installazione di impianti di videosorveglianza, collegati a una stazione di polizia, nelle strutture territoriali di continuità assistenziale e in tutti i punti critici di lavoro, per tutelare la sicurezza del personale sanitario.

Il racconto delle vittime

Nel comunicato dell'Ordine dei Medici viene riportata la testimonianza dei due medici vittime dell'aggressione, entrambi rimasti molto turbati per la violenza e per le minacce subìte.

Eravamo in ambulatorio a visitare una paziente quando improvvisamente abbiamo sentito dei colpi molto violenti alla porta e la voce minacciosa di un uomo che ci intimava di aprirla. Ci siamo trovati davanti una persona in pieno stato di agitazione psico-motoria, aggressivo e violento, che ha intimato alla paziente che stavamo visitando di uscire immediatamente, dovendo far entrare la sua compagna che visibilmente aveva un attacco di panico. Precedentemente l’uomo aveva schiaffeggiato l’autista del 118 che si era rifiutato di sollecitare l’apertura della porta
dell’ambulatorio. Nel mentre visitavamo la sua donna, l'aggressore continuava a minacciarci di morte, dicendo che non saremmo usciti vivi dal presidio se la moglie non fosse stata bene, ma soprattutto se da qui a tre mesi la moglie avesse avuto di nuovo episodi di panico. Successivamente, ha di nuovo percosso l’autista e a mani nude ha rotto il parabrezza dell’ambulanza e ha preso a calci la fiancata del mezzo dal lato guidatori. Qui l’arrivo dei carabinieri che lo hanno bloccato.

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