“Ho coltivato la marijuana in casa perché temevo un nuovo lockdown”: così si giustifica davanti ai carabinieri
«Temevo un nuovo lockdown, per questo tre mesi fa ho iniziato a coltivare la cannabis». Non fa davvero una piega, la motivazione che un uomo di 53 anni originario di Cusano Mutri, provincia di Benevento, ha fornito ai carabinieri prima dell'udienza di convalida davanti al gip che avrebbe dovuto decidere se confermare o no il suo arresto.
Dunque come racconta Ottopagine, l'uomo, arrestato e posto agli arresti domiciliari giorni fa a seguito di una perquisizione, così si è giustificato davanti all'evidenza dei fatti, consistenti nella bellezza di 30 piante di cannabis coltivate in una vicina area boschiva più 100 grammi di hashish e 50 di marijuana in casa: aveva paura che a causa dell'emergenza Covid potessero essere decise una zona rossa in Campania o addirittura un lockdown nazionale che gli avrebbe impedito di muoversi liberamente e rivolgersi ad un pusher per acquistare la droga.
Per questo motivo e solo per questo, dice, tre mesi or sono, aveva avviato la coltivazione di quelle piante di cannabis. L'arrestato ha raccontato di far uso personale dell'hashish e dell'erba, quindi di non spacciare, anche se le quantità di sostanza stupefacente rinvenute dopo la perquisizione erano piuttosto elevate. Nonostante l'impegno degli avvocati e la fantasiosa (per usare un eufemismo) motivazione, all'udienza di convalida il gip ha confermato la misura cautelare degli arresti in casa.