La candidata che visse due volte: Angela Baiano, finita a sua insaputa in “Azzurri per Napoli con Manfredi”
La consegna ufficiale delle liste elettorali lo scorso 4 settembre, per le elezioni comunali di Napoli, è stata solo la prima puntata di una campagna elettorale piena di colpi di scena. Lo scorso 14 settembre il Tribunale amministrativo regionale ha escluso quattro liste del candidato Sindaco del centrodestra Catello Maresca, che ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato. Ma non sono state le sole sentenze che hanno interessato il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania sul tema delle elezioni. Sempre il 14 settembre il TAR si è espresso su un caso davvero curioso, quello di una candidata alle elezioni che si è ritrovata, a sua insaputa, nella lista di "Azzurri per Napoli con Manfredi" al Comune di Napoli e alla IX Municipalità, quella di Pianura – Soccavo. Un caso che riporta alla mente lo scandalo dei candidati a loro insaputa di 5 anni fa, che coinvolse sempre le liste del centrosinistra.
Il misterioso scambio di lista
Si tratta di Angela Baiano, che ha presentato ricorso alla giustizia amministrativa per l'annullamento del verbale della commissione prefettizia che la aveva esclusa dalle elezioni. La vicenda, secondo la ricostruzione delle sentenze del tribunale pubblicate sul sito web, è assai curiosa e con non pochi misteri da chiarire. Baiano sostiene di aver compilato i moduli per la candidatura nella lista dei "Repubblicani Democratici – con Manfredi Sindaco" sia al Comune di Napoli che alla IX Municipalità. Successivamente il nome della Baiano è comparso sia nella lista dei repubblicani che in quella degli "Azzurri per Napoli con Manfredi" lalista composta dai transfughi di Forza Italia, Italia Viva, i popolari e Noi Sud in appoggio al candidato sindaco del centrosinistra. Angela Baiano sostiene dunque che il suo inserimento nella lista "Azzurri per Napoli" sia avvenuto a sua insaputa.
La commissione prefettizia avendo trovato l'aspirante consigliera in due liste differenti al Consiglio Comunale aveva deciso la sua esclusione dalla competizione elettorale. Il TAR invece ha disposto il reintegro della Baiano nelle liste dei "Repubblicani Democratici" e l'annullamento della candidatura avvenuta a sua insaputa nelle liste degli "Azzurri per Napoli".
Come si legge dalla sentenza, la presentazione della lista dei "Repubblicani Democratici" è avvenuta il 3 settembre alle ore 16 mentre quella di "Azzurri per Napoli" il 4 settembre alle ore 12, pertanto il tribunale ha ritenuto valida la ricostruzione della Baiano che ha sostenuto di non sapere di essere stata inserita nella lista "Azzurri per Napoli".
Dato conto dell'atto del tribunale e ripristinato il diritto della Baiano a partecipare alle elezioni, appare assolutamente singolare che una candidata possa essere finita in due liste diverse, tra l'altro presentate a quasi 24 ore di distanza. Come è finita la Baiano nella lista "Azzurri per Napoli" ? Chi ha riportato i documenti della candidata nei moduli della lista "Azzurri per Napoli" ?
La legge prevede che nel momento in cui si presenta la candidatura alle elezioni, il candidato debba firmare di proprio pugno l'accettazione della stesa. Ma se Baiano non sapeva di essere stata inserita nella lista "Azzurri per Napoli", come ricostruisce il TAR, come è possibile che abbia firmato il documento? Quella firma di chi è?
Il precedente: le condanne del 2016
Alle precedenti elezioni comunali di Napoli, sempre nelle liste del centrosinistra, avvenne un episodio probabilmente più grave di quello registratosi per questa tornata elettorale. Decine di persone furono inserite nelle liste a sostegno della candidata sindaca del centrosinistra, Valeria Valente, a loro insaputa. Lo scandalo emerse alcuni mesi dopo le elezioni, quando i diretti interessati si videro recapitare a casa i moduli per la certificazione delle spese elettorali, prima di allora non solo non sapevano di essere stati candidati, ma addirittura non ne avevano alcuna intenzione.
Per quella vicenda la Procura della Repubblica di Napoli aprì un'inchiesta che portò alla condanna di Salvatore Madonna, attuale consigliere comunale del Pde ricandidato alle comunali, a 6 mesi con patteggiamento, mentre patteggiarono la pena di 1 anno, Gennaro Mola, compagno della Valente e a 6 mesi Aniello Esposito, anche lui attuale consigliere comunale del Pd e ricandidato dai Dem al Comune per le elezioni del 3 e 4 ottobre prossimo.