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Campi Flegrei

Campi Flegrei, scuole chiuse oggi a Pozzuoli per i controlli post-terremoto: qual è la situazione

Il sindaco di Pozzuoli ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di lunedì 17 marzo. Riaperti solo alcuni istituti. Il punto della situazione della Protezione Civile.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Scuole chiuse oggi a Pozzuoli, per consentire il prosieguo dei controlli post-terremoto negli edifici. Lo ha comunicato il sindaco Gigi Manzoni, attraverso i suoi canali social. "Stiamo andando avanti con i controlli nelle scuole – scrive il primo cittadino – Dobbiamo ancora completare alcune attività di verifica. Pertanto, con ordinanza 90 del 16 marzo è disposta la revoca parziale dell'ordinanza 72 del 13 marzo e la riapertura delle scuole secondarie di II grado di competenza di Città Metropolitana e delle scuole San Giuseppe e De Santis e del Polo Culturale di Palazzo Toledo. Nelle altre scuole, per la giornata di domani, le attività didattiche resteranno sospese". Le scuole, invece, hanno riaperto nei quartieri di Bagnoli e Fuorigrotta a Napoli, come comunicato dal sindaco Gaetano Manfredi.

Ci sono 198 sfollati a Napoli

Nel complesso sono 198 gli sfollati nella città di Napoli, a seguito dei terremoti della scorsa settimana (magnitudo 4.4 del 13 marzo, 3.5 del 14 marzo e 3.9 del 15 marzo). Si tratta di persone allontanate dai propri appartamenti, di queste 17 ospitate a via Acate e 16 a Marechiaro.

Si è riunita ieri mattina, presso la Sede del COC comunale in via Cupa Principe 48, l’Unità di Crisi Comunale per fare il punto sulle tematiche afferenti gli eventi sismici dell’ultima settimana. Sono intervenuti il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il Prefetto Michele di Bari, il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano, il Direttore della Protezione Civile regionale Italo Giulivo, il Direttore della ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva ed il Dirigente della Protezione Civile Comunale Salvatore Iervolino. Presenti anche l’assessore al welfare del Comune Luca Fella Trapanese, personale della protezione civile nazionale e le funzioni del Coc attivato per l’emergenza.

I chiarimenti del Comune alla popolazione: "Nessuna evacuazione"

Nel corso della riunione, spiega il Comune di Napoli in una nota, "si è convenuto sull’esigenza di ribadire ulteriormente, anche con apposite campagne di comunicazione, alcuni concetti che ancora non sono completamente chiari alla popolazione. Il tipo di emergenza in atto è di natura bradismica e non vulcanica: non si tratta in sostanza di rischio eruttivo, per il quale si attivano protocolli di evacuazione e vie di fuga, ma di rischio bradisismico, legato alle scosse di terremoto".

Poi, prosegue:

"In caso di scossa, infatti, si attivano i protocolli di allestimento di aree attrezzate distinte in attesa o accoglienza. Le Aree di Attesa sono luoghi di prima assistenza per la popolazione, individuate dai Sindaci nei piani comunali di emergenza, dove vengono fornite le prime informazioni sull'evento e sulle misure adottate dal Comune per fronteggiare l'emergenza in atto ed i primi generi di conforto. Nell'immediatezza della scossa le aree di attesa sono allestite con gazebo, tenda, bagni chimici per poter fornire supporto sanitario e generi di prima necessità".

Le Aree di Accoglienza temporanea della popolazione sono, invece, luoghi dove i cittadini possono permanere per un breve periodo, con possibilità di passare la notte. Queste aree devono essere allestite con tende, brandine, servizi igienici e devono essere attrezzate per fornire sia acqua e pasti alle persone ospitate, sia quant'altro necessario a garantire una permanenza di qualche giorno o per il tempo necessario a collocare diversamente le persone ospitate se destinatarie di CAS (contributo di autonoma sistemazione) o per effettuare il sopralluogo di agibilità, se non già effettuato.

Le aree di attesa allestite dalla protezione civile sono su viale della liberazione, viale ippodromo e presso l’ex base NATO. Le aree di accoglienza attivate sono al momento due: la Municipalità 10 in via Acate e la struttura “San Francesco di Assisi” a Marechiaro.

Cosa fare in caso di scossa

Le aree di accoglienza temporanea possono essere utilizzate da cittadini diffidati a non praticare la propria abitazione (caso1) o da chi ha timore di rientrare (caso 2).

  • Caso 1 – Nel caso di inagibilità della propria abitazione i cittadini rientrano nella casistica C.A.S . (Contributo di Autonoma Sistemazione) ed avranno diritto ad un sostegno economico a prescindere dalla sistemazione autonoma o all'alloggio in albergo sulla base della convenzione Regione Campania/Federalberghi;
  • Caso 2 – Alle persone che hanno timore a rientrare in casa, ma che non sono destinatarie di provvedimenti di interdizione, viene effettuato in via prioritaria un sopralluogo di agibilità presso le abitazioni e, nel caso non emergano criticità, saranno invitate a rientrare a casa.

Altro punto importante per la cittadinanza è la differenza tra valutazione di agibilità, che deve essere richiesta in caso di danni apparenti provocati dagli eventi sismici e studi di vulnerabilità, che cominceranno al termine dell’espletamento di tutte le valutazioni di agibilità e che determineranno la situazione dei singoli edifici, a prescindere da eventuali danni causati dagli eventi sismici.

Di seguito la situazione complessiva delle persone allontanate dai propri appartamenti:

  • Totale complessivo: 214 persone, di cui 198 sgomberate (55 ospitate in strutture alberghiere) 126 persone hanno trovato autonoma sistemazione.
  • Presso la sede di Via Acate , nella quale i pasti vengono assicurati da Caritas e Croce Rossa, ci sono: 17 alloggiati:
  • Nella struttura di Marechiaro “San Francesco d’Assisi" dove i pasti vengono forniti dalla ditta che si occupa delle refezione scolastica nella municipalità, sono ospitate: 16 persone
  • Questa struttura, con camere e bagni accessibili a persone con disabilità, è destinata prioritariamente a chi si trova in situazioni di difficoltà familiare.
  • Il 17 marzo le scuole tutte regolarmente aperte. Il Plesso Viviani resterà chiuso per lavori come già disposto dalla dirigente scolastica, con le attività didattiche in dad.
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