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Campi Flegrei

Campi Flegrei, notte di paura senza scosse: ma c’è chi ha preferito dormire fuori casa

Prosegue la conta dei danni nei Campi Flegrei: tra gli sfollati anche un bimbo di 20 giorni. Notte tranquilla, ma in molti hanno dormito da amici e parenti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La targa di via Eurialo, crollata e spaccatasi per il terremoto, nel quartiere di Bagnoli
La targa di via Eurialo, crollata e spaccatasi per il terremoto, nel quartiere di Bagnoli
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Notte di paura ai Campi Flegrei, ma niente nuove forti scosse di terremoto: la nottata è trascorsa senza patemi d'animo, ma c'è chi ha scelto comunque di dormire fuori casa, magari da amici e parenti dall'altra parte della città e provare a recuperare qualche ora di sonno dopo il grande spavento della notte precedente, quando una scossa di terremoto di magnitudo 4.4 ha fatto piombare la zona nel terrore. Una scossa che è la più forte mai registrata strumentalmente, che ha causato qualche decina di feriti (fortunatamente in maniera lieve: per lo più, gente caduta e qualcuno ferito da schegge di vetro) e danni superficiali alle strutture.

Proprio i controlli agli edifici sono il punto fondamentale delle prossime ore: continuano, infatti, le verifiche da parte di vigili del fuoco, tecnici e polizia locale. La forte scossa dell'altra notte ha infatti ulteriormente sollecitato gli edifici già "stressati" da diciotto anni di scosse continue, aprendo crepe e facendo cadere intonaci e calcinacci un po' ovunque. A scopo precauzionale, sono state chiuse per tre giorni tutte le scuole tra Bagnoli e Fuorigrotta, per permettere i controlli capillari da parte delle forze dell'ordine. Ma proseguono anche le verifiche agli edifici privati e residenziali. Al momento hanno già dovuto lasciare le abitazioni dieci famiglie e tra loro ci sono anche bambini: il più giovane tra gli sfollati ha appena 20 giorni. L'evacuazione era dovuta: la palazzina infatti aveva crepe ben visibili in tutti gli appartamenti, mentre all'esterno erano caduti diversi calcinacci. Inoltre, le porte stesse delle abitazioni si aprivano a fatica, probabilmente a causa del "sollevamento" stesso dei pavimenti.

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