Campi Flegrei, Musumeci: “Bisogna essere pronti a tutto, definiremo un piano di evacuazione”
"Bisogna essere pronti a tutto, ad ogni evenienza, ai Campi Flegrei. Nei prossimi giorni lavoreremo per definire il piano di evacuazione che detta norme alle quali ognuno deve improntare responsabilmente la propria condotta. Abbiamo problemi a definirlo perché l'area è molto urbanizzata". Ad annunciarlo è il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, nel corso della conferenza stampa di oggi, mercoledì 22 maggio 2024, al termine del vertice interministeriale sull'attività bradisismica nei Campi Flegrei a Palazzo Chigi, con la premier Giorgia Meloni. Ad affiancare il ministro anche il Prefetto di Napoli, Michele di Bari.
"Si è trattato – ha detto Musumeci – di un incontro interlocutorio e di aggiornamento voluto da Presidente Consiglio per fare il punto sulla situazione campi flegrei dopo scossa 4.4 che ha creato comprensibile allarme. Al tempo stesso abbiamo ipotizzato alcune iniziative finalizzate a dopo il Decreto Campi Flegrei 140 dello scorso ottobre, che è stato il primo provvedimento in assoluto di prevenzione sui Campi Flegrei. Alcune iniziative sono state già realizzate, che chiamano in causa sia la Regione Campania che i comuni interessati. Sono tre i comuni interessati dalla zona rossa bradisismo, da non confondere con quella vulcanico che comprende 7 comuni".
"La caldera è particolarmente pericolosa"
Il ministro Musumeci ha poi aggiunto:
La tesi secondo cui si deve convivere con il rischio, una convivenza vigile da parte degli abitanti, è legata al fatto che in quell'area esistono rischio sismico, vulcanico e bradisismico. Si tratta di un vulcano molto complesso, non è a forma di cono, ma pianeggiante, ma è una caldera particolarmente pericolosa. In quell'area sono stati realizzati migliaia di edifici, ci vivono 80mila persone. L'eccessiva antropizzazione andava impedita nel passato, oggi crea problemi per il piano speditivo di evacuazione.
"A breve il piano di evacuazione"
Musumeci ha poi aggiunto:
Stiamo lavorando con la Prefettura e la Regione Campania per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma che se necessario deve essere attuato. La scossa 4.4 è la novità, la più forte registrata negli ultimi 40anni. La comunità scientifica dice che le scosse possono durare un mese o un anno, possono evolversi o estinguersi domani senza un processo evolutivo. Non è nelle condizioni, nonostante il fenomeno sia costantemente monitorato, di potere sufficientemente intercettare l'evoluzione del fenomeno".
E, ancora:
Bisogna essere pronti ad ogni evenienza e questa capacità deve coinvolgere sia le istituzioni che gli abitanti. Purtroppo scontiamo una serie di omissioni, non si è mai fatta una prevenzione di comunicazione. La gente non ha mai ricevuto concrete spiegazioni sui rischi legati al territorio in cui vivono da generazioni. Una persona informata è consapevole ed è il primo atto da compiere per l'autoprotezione. Per questo abbiamo immaginato le esercitazioni nel Decreto, a cominciare dai bambini a scuola.
Nei prossimi giorni lavoreremo per definire il piano di evacuazione che detta norme alle quali ognuno deve improntare responsabilmente la propria condotta. Se senti la scossa e corri giù a prendere la macchina e per strada in un quarto d'ora ci sono 5mila veicoli, il piano va a farsi benedire. Non bisogna ricorrere al veicolo, bisogna lasciare le strade libere per i mezzi di soccorso.