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Campi Flegrei, l’Ingv fa il punto della situazione sul supervulcano dopo 11 anni di allerta gialla

In un workshop tenutosi oggi a Napoli, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha fatto il punto della situazione sulla caldera dei Campi Flegrei.
A cura di Valerio Papadia
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Si è tenuto oggi, venerdì 16 giugno, nell'Auditorium di Bagnoli Futura, a Napoli, il workshop tra i ricercatori dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per fare il punto della situazione sulla caldera del supervulcano dei Campi Flegrei, sui progressi riguardo la sua conoscenza e il suo monitoraggio dopo 11 anni in cui il livello di allerta è giallo. I ricercatori dell'Ingv hanno insistito proprio sull'importanza del monitoraggio del supervulcano, che può aiutare tanto a prevedere eventuali cambiamenti dei fenomeni che lo riguardano.

"Gli studi sulla pericolosità, sull’applicazione di modelli complessi per simulare la dinamica del sistema di alimentazione magmatica, sulla propagazione dei fluidi verso la superficie e le evidenze sulle caratteristiche crostali della caldera, mostrano sempre più la necessità dell’interazione tra tutte le competenze per avere gli strumenti idonei per realizzare, per quanto probabilisticamente, i migliori scenari di evoluzione a medio e breve termine" ha dichiarato Francesca Bianco, direttrice dei Dipartimento Vulcani dell'Ingv.

"Il workshop di oggi rappresenta sicuramente un punto fermo da cui partire sempre più velocemente e meglio per il monitoraggio, lo studio e le ricerche sui nostri vulcani ma, soprattutto, sulla caldera dei Campi Flegrei che è tra le più approfonditamente studiate al mondo e che offre spunti e prospettive notevoli per la comprensione della dinamica di vulcani in unrest" ha invece detto Mauro Antonio Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Ingv.

"In aree così complesse, come quella dei Campi Flegrei, questa sinergia è fondamentale. Stiamo parlando di uno dei vulcani più studiati e monitorati al mondo e sappiamo che ogni segnale, ogni anomalia, viene registrata, analizzata e interpretata anche per fini di protezione civile. Ma si può fare ancora di più e quanto abbiamo ascoltato oggi deve essere di stimolo per tutti" ha detto Titti Postiglione, Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile.

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