“Campi Flegrei, il bradisismo si sta intensificando: suolo alzato di 2,5 cm in 21 giorni” parla Bianco, direttrice vulcani Ingv
"Ai Campi Flegrei stiamo osservando in questo momento l'intensificarsi del fenomeno bradisismico. Negli ultimi 21 giorni, tra il 9 e il 29 aprile, si è registrata una sismicità accompagnata da una variazione della velocità di sollevamento, con un salto nel sollevamento del suolo, in corrispondenza del Rione Terra, di 2,5 centimetri, rispetto al sollevamento medio di 1 centimetro al mese. Questo incremento significativo è da tenere sotto osservazione. Ma, ad oggi, non abbiamo elementi che suggeriscano una eruzione imminente".
A parlare a Fanpage.it è Francesca Bianco, sismologa e vulcanologa, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia (Ingv), e già direttrice dell’Osservatorio Vesuviano. Oggi, 30 aprile 2024, è stato pubblicato il Bollettino Settimanale dell'Osservatorio Vesuviano per il periodo 22-28 aprile 2024, nel quale si evidenzia che sono stati registrati 193 terremoti, con magnitudo massima 3.9 e che "negli ultimi 21 giorni si registra un sollevamento nell’area di massima deformazione di circa 2.5 centimetri".
Direttrice, cosa sta accadendo ai Campi Flegrei?
Stiamo parlando di un sollevamento di 2,5 centimetri totali, non della velocità di sollevamento. Nelle scorse settimane abbiamo avuto un primo sollevamento di 1 cm, tra il 9 e il 10 aprile, e poi di mezzo centimetro tra il 15 e 16 aprile. La velocità di sollevamento come valore medio, da dicembre 2023 e fino agli inizi di aprile 2024, si è mantenuta su 10 millimetri al mese. Questo incremento delle deformazione è stato accompagnato da una sismicità a sciami, con un evento di magnitudo 3.9 registrato sabato a largo del Golfo di Pozzuoli di fronte alle coste di Bacoli.
Cosa significa questo aumento del sollevamento?
Una deformazione totale di 2,5 centimetri in 21 giorni, in corrispondenza del Rione Terra, rispetto alla media di 1 centimetro al mese è un incremento importante. È da attenzionare e continueremo al monitorare al meglio l'area per intercettare quanto prima eventuali anomalie.
Ci sono stati altri episodi di incremento del sollevamento del suolo in passato?
Abbiamo già visto altri due episodi di incremento di sollevamento poi rientrati. Il primo il 6 dicembre 2019, in corrispondenza del primo terremoto di magnitudo 3.1, all'epoca il più importante dal 2005. In quell'occasione in due giorni avemmo una deformazione di 1 cm, poi rientrata. Un altro sollevamento di 1 cm lo abbiamo registrato poco prima del terremoto del 27 settembre 2023 di magnitudo 4.2, che ha avuto il valore energetico più alto dell'intera sequenza bradisismica. Ma non siamo ai livelli delle deformazioni avvenute con la crisi bradisismica del 1982-'84, quando, in due anni, il suolo si è sollevato di 1,8 metri con un tasso di deformazione più rilevante. Tuttavia, l'ultimo incremento di sollevamento è da tenere sotto osservazione.
Potenzierete la rete del monitoraggio?
Potenziare la rete di monitoraggio è attività quotidiana dell'Osservatorio Vesuviano. Ci saranno nuove installazioni per fare ulteriori approfondimenti. Ma la rete attuale è già estremamente densa e sensibile.
Sabato c'è stata una nuova frattura nel Golfo?
No, quella faglia è ben nota. Si è verificato piuttosto un movimento della frattura, per effetto del campo di stress. La rottura ha generato il terremoto. Ma tutti i terremoti avvengono così, andando ad incidere su strutture di debolezza della crosta terrestre.
È possibile stimare a che punto siamo della fase bradisismica?
Stiamo parlando di un fenomeno che ha due processi contemporanei. Il primo è il sollevamento, ossia la deformazione del suolo che genera stress nella crosta terrestre e quindi i terremoti. Questi ultimi non sono prevedibili. Ma all'origine della dinamica dei Campi Flegrei c'è un magma ad una certa profondità che degassa generando fluidi magmatici che causano la deformazione della crosta ed i conseguenti terremoti. Ad oggi non abbiamo elementi per immaginare che ci possa essere una eruzione imminente. Abbiamo solo segnali dell'intensificarsi della crisi bradisismica. Cosa, quest'ultima, già osservata tra agosto e ottobre dell'anno scorso. Poi diminuita e adesso in ripresa.
Possiamo aspettarci altri terremoti di magnitudo maggiore ai Campi Flegrei?
Finché continua a sollevarsi il suolo, ci sarà attività sismica. La magnitudo non si può prevedere. Finora abbiamo osservato terremoti di magnitudo non forte, anche se hanno creato disagi e turbamenti nei cittadini.
Quali sono i terremoti forti?
Quelli di magnitudo intorno a 6.0 o superiori, che creano danni agli edifici, come la sequenza sismica in centro Italia nel 2016. Ai Campi Flegrei siamo in area vulcanica, dove non sono presenti grosse faglie che possano generare terremoti di quel livello. È ragionevole pensare che non sia probabile avere eventi di quel genere.
Alcuni cittadini hanno segnalato cattivi odori di gas nella zona della Solfatara. Da cosa possono dipendere?
L'odore di zolfo è spesso legato alle condizioni meteorologiche. I nostri strumenti che misurano le caratteristiche chimiche delle fumarole di Solfatara e Pisciarelli non hanno evidenziato variazioni significative nella parte geochimica.
Il 6 maggio lei parteciperà all'incontro con i cittadini a Bacoli, con il Capo Dipartimento di Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, il Prefetto, scienziati e altri rappresentanti istituzionali. Cosa direte ai cittadini?
Come già fatto nell'incontro di Pozzuoli, risponderemo alle domande. Lo spirito della riunione è proprio dare informazioni chiare ai cittadini.