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Campi Flegrei

Campi Flegrei, i neoborbonici non vogliono il piano di evacuazione dei napoletani al Nord

Campi Flegrei, piani di emergenza. I Neoborbonici non vogliono andare al Nord. E presentano una proposta per restare in Campania con piani di gemellaggi “più vicini”
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Succede anche questo. Nel bailamme di dati, mappe, gemellaggi, zone rosse e livelli d'allerta gialli, zone gialle e livelli d'allerta arancione – stiamo parlando del rischio bradisismo ai Campi Flegrei – c'è chi solleva la polemica quasi divertente, se non riguardasse il futuro e la sicurezza di mezzo milione di persone tra Napoli e provincia. Insomma, c'è chi dice no. No al trasferimento al Nord Italia in caso di piano di evacuazione dell'area dei Campi Flegrei fra Napoli e Pozzuoli.

Chi ne parla? È il Movimento Neoborbonico e il Movimento per il Nuovo Sud. Si tratta di movimenti politici (a volte hanno anche candidato loro esponenti alle elezioni Amministrative e Regionali) che hanno trovato l'elemento polemico a partire da una domanda: se trasferimento dev'essere (speriamo ovviamente di no) perché non puntare su altri centri del Meridione d'Italia?

Scrive in una nota, inviata pure al ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, alla Regione Campania di Vincenzo De Luca e al Comune di Napoli:

Sono state pubblicate le prime indicazioni sulle eventuali evacuazioni dalla zona flegrea.
Premesso che noi speriamo che siano del tutto inutili e premesso che sappiamo che si tratta di centinaia di migliaia di persone, c'è qualcosa che forse potrebbe essere modificata e migliorata.
Ci riferiamo ai "gemellaggi" previsti per le popolazioni della zona a rischio e che prevedono lo spostamento fino a Trento, a Bolzano, in Piemonte o in Lombardia.
Lo schema è lo stesso adottato per la zona vesuviana. Da diversi anni Enzo Coronato, con la sua fondazione "Convivenza Vesuvio", porta avanti il "Progetto Vesuvio" con la proposta (tra tanti consensi istituzionali finora teorici) di "gemellaggi" con città campane o di regioni vicine.

Quali sarebbero i vantaggi di restare al Sud? Secondo i nostalgici del Regno dei Borbone «numerosi»:

le popolazioni, già traumatizzate, vivrebbero meglio il "trasloco" temporaneo a qualche decina o ad un centinaio di chilometri: sarebbe, del resto, anche più facile tornare periodicamente presso le proprie abitazioni invece di raggiungere località distanti circa 1000 chilometri; i trasporti presso località gemellate più vicine (pensiamo magari alle province di Avellino o Caserta o Benevento o magari Campobasso, Cosenza o Foggia) sarebbero più rapidi e meno costosi.

E infine,  i "ristori" economici per le località gemellate, così come accade con i gemellaggi "vesuviani" da anni, andrebbero a ricadere su località meridionali fornendo anche un piccolo ma significativo contributo per "alleviare" questioni meridionali sempre più gravi e irrisolte.

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