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Campi Flegrei, Bianco (Osservatorio Vesuviano): “Scosse? È il bradisismo, non segnale di eruzione imminente”

Francesca Bianco, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano rassicura: le scosse registrate negli ultimi mesi hanno, nell’85% dei casi, una magnitudo inferiore a 1.
Intervista a Francesca Bianco
Direttrice dell'Osservatorio Vesuviano
A cura di Federica Grieco
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Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano
Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano

Negli ultimi mesi, le circa 500mila persone che abitano nel bel mezzo della caldera flegrea continuano ad avvertire scosse di terremoto preceduti spesso da boati. Terremoti registrate anche dai sismografi dell'Osservatorio Vesuviano. Si tratta di fenomeni di bassa intensità, con magnitudo, nella maggior parte dei casi, inferiore a 1, ma che spaventano gli abitanti dei comuni dei Campi Flegrei.

Le ultime scosse sono state registrate questa mattina, giovedì 11 novembre, intorno alle 6.15 del mattino. Francesca Bianco, direttrice dell'Osservatorio Vesuviano, ha spiegato che l'incremento del numero di questi eventi non è anomalo ed è legato alla ripresa, già dal 2006, di un fenomeno che i cittadini di Pozzuoli conoscono molto bene: il bradisismo. «Quello di stamattina non è un fenomeno inusuale, come non lo è questo leggero incremento nel numero degli eventi registrati nell'area flegrea, perché la maggior parte di questi, circa l'85%, ha una magnitudo inferiore di 1».

Dottoressa Bianco, c'è da preoccuparsi per l'aumento del numero di scosse nell'area flegrea?

Se è vero che sono aumentati un po’ gli eventi registrati negli ultimi due mesi, è però anche vero che questo incremento riguarda esclusivamente quella che noi chiamiamo la ultra microsismicità, legata al fatto che ora in quest'area c’è il bradisismo. Quindi è una diretta conseguenza del fatto che, dal 2006, è in corso un sollevamento del suolo, che ha superato, nella zona di massimo sollevamento che è il Rione Terra (a Pozzuoli, ndr), gli 80 centimetri. Ciò che abbiamo osservato recentemente non è differente da ciò che osserviamo ciclicamente da quando è ripreso il bradisismo: ci sono oscillazioni con mesi in cui abbiamo una sismicità maggiore e mesi in cui diminuisce un po'.

C'è da preoccuparsi?

Se lo scenario è un’eruzione imminente, dico no, non c’è da preoccuparsi: questi fenomeni non ci stanno assolutamente dicendo che domani ci sarà un’eruzione. Se la domanda è “C’è da preoccuparsi per questi terremoti che possono causare danni?”, dico che la ultra microsismicità non ne può creare a meno che non siano edifici ultra fatiscenti. Se la domanda è “C’è da preoccuparsi rispetto al fatto che si vive in un’area in cui c’è una dinamica in corso?”, beh certo. C’è un fenomeno e quindi chi vive in quelle aree deve avere coscienza e conoscenza dell’accadimento del fenomeno, deve avere idea di cosa fare in caso di emergenza, deve essere istruito rispetto ad un piano di emergenza, che esiste.

La ripresa del bradisismo deve essere visto come un campanello d'allarme?

Il bradisismo è una manifestazione vulcanica: non sono fenomeni separati. Nelle nostre osservazioni su base storica, ma anche relativamente ciò che abbiamo osservato dagli anni '50 in poi, sappiamo che non tutti i fenomeni bradisismici esitano in un’eruzione. Ciò non toglie che deve esserci la massima attenzione soprattutto dalle autorità competenti che gestiscono il territorio e soprattutto da parte delle istituzioni scientifiche.

A partire dal 2012, i Campi Flegrei sono a un livello di allerta di attenzione, quello che noi chiamiamo "giallo", e questo ha comportato che l’OV aumentasse di molto la propria capacità osservativa nell’area: abbiamo implementato la rete di monitoraggio multiparametrica, installato molte stazioni in più e abbassato la soglia di risoluzione delle nostre osservazioni. Questo vuol dire che adesso siamo capaci di registrare, e a volte anche di localizzare, eventi con magnitudo negativa, quindi piccolissima.

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