Campania, i finanzieri guariti da Covid-19 doneranno il plasma per i positivi
I militari del Comando Regionale Campania della Guardia di Finanza guariti dal coronavirus doneranno il plasma iperimmune per i trattamenti dei soggetti positivi a Covid-19. Il protocollo d'intesa, che comprende anche i parenti dei militari ed è su base volontaria, è stato firmato dal Comandante Regionale, Generale di Divisione Virgilio Pomponi e dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli (Monaldi-Cotugno- C.t.o.), Maurizio di Mauro.
L'iniziativa rientra nello studio nazionale TSUNAMI (TranSfUsion of conValeScent plAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS-CoV-2), promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’A.I.F.A., che vede coinvolti numerosi centri ospedalieri, tra cui il Cotugno di Napoli, polo di riferimento per le malattie infettive del Sud Italia. L'ospedale effettuerà per i soggetti donatori un follow up clinico e di laboratorio per valutare l’impatto del virus dopo la fase acuta e organizzerà campagne di screening per rilevare eventuali asintomatici.
“Il protocollo – ha dichiarato il Generale Pomponi – si pone quale importante strumento teso a favorire lo studio di terapie all’infezione da Covid-19, oltre che a monitorare l’impatto della malattia sui pazienti guariti e a prevenire tempestivamente la trasmissione del virus da parte di asintomatici. Questo accordo, stipulato grazie anche al determinante contributo dell’Organo di Rappresentanza dei finanzieri del Comando Regionale, fornisce ulteriore testimonianza dell’impegno del Corpo, non solo nello svolgimento delle tradizionali attività istituzionali, ma in ogni ambito della vita sociale del Paese. Per essere buoni finanzieri bisogna essere innanzitutto buoni cittadini.”
“Voglio ringraziare la Guardia di Finanza per la vicinanza che ci ha dimostrato sin dall’inizio di questa emergenza – ha detto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, dott. Maurizio di Mauro – l’emergenza, tuttavia, non è ancora finita e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Con questo protocollo, infatti, compiamo un altro passo in avanti non solo nell’individuazione di terapie nella cura dei pazienti affetti da SARS-CoV-2 ma, contestualmente, ci prefiggiamo di monitorare l’impatto della malattia sui pazienti guariti e di prevenire l’insorgere di eventuali focolai attraverso adeguate campagne di screening”.