Campania: i dati sono da zona gialla Covid, ma decisione in bilico. De Luca: “Tutta una idiozia”
La Campania potrebbe diventare zona gialla Covid già da lunedì 26 aprile: oggi lo spostamento sarà deciso sulla base del monitoraggio all'esame della cabina di Regia dell'Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute e quindi anche un po' a sorpresa agguanterebbe il treno delle riaperture previste dal decreto Draghi.
L'Rt della Campania è 0,92 (0,89-0,95) con rischio moderato compatibile con uno scenario di trasmissione 1 e valutazione d'impatto bassa.
Ci sono diverse letture. Una sostiene che la Campania, stando a quanto abbiamo imparato a capire del meccanismo che regola le "classi di rischio", Covid potrebbe restare arancione perché non sono trascorsi i giorni necessari dall’ultimo cambio di colore.
Un'altra invece dice che il meccanismo funziona diversamente: bisogna stare due settimane con valori in una zona più bassa rispetto a quella in cui si è, per passare da un livello di maggior rischio ad uno di minor rischio, dunque non occorre stare due settimane in una zona.
In genere, le due cose coincidono ma questa volta non è stato così e spiegherebbe anche i passaggi di altre regioni in zone più basse dopo solo una settimana.
Diventerebbero gialle, dunque, insieme alla Campania: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, Pa Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Arancioni: Basilicata, Calabria, la Sicilia e la Valle d'Aosta. Sardegna resta zona rossa, Puglia in bilico.
Ma i dati campani restano preoccupanti: l'area metropolitana di Napoli trascina il numero di contagi portando in alto l'incidenza Covid per tutta la regione. Le previsioni a 7 giorni fornite da Agenas sulla provincia di Napoli restituiscono una curva sull'andamento del numero di infetti in potenziale salita e che punta verso i 60mila contagiati solo nell'area metropolitana di Napoli.
Stmattina da Salerno, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine dell'inaugurazione del Trincero ha tuonato contro le divisioni in fasce:
Penso che dobbiamo essere responsabili. Questa storia dei colori è una grande idiozia. Dobbiamo sapere che se vogliamo aprire – com'è necessario – le attività economiche, dobbiamo avere grande senso di responsabilità, tutti quanti. Se pensiamo, invece, di darci alla pazza gioia, ci giochiamo l'estate e torniamo in rosso.
(articolo aggiornato 23 aprile ore 10.50)