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Covid 19

La Campania cerca medici rianimatori per il Covid. Offre contratti precari e non usa graduatorie

In questi mesi la Campania avrebbe potuto – ma non l’ha fatto – assumere medici Anestesisti e Rianimatori negli ospedali che ne sono drammaticamente a corto, per riempire le terapie intensive Covid. Ma sono arrivati solo contratti precari a 6 mesi: ovviamente molti specialisti hanno rifiutato. E anche i dottori in pensione rifiutano di tornare in trincea ad alto rischio. L’Asl Napoli 1 annuncia concorsi: ma perché non fa scorrere le graduatorie già esistenti?
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Perché la Campania sta cercando ovunque medici anestesisti-rianimatori? O meglio: perché, solo oggi, novembre 2020, a otto mesi dall'inizio della pandemia Covid, la Campania dice di non trovare medici anestesisti rianimatori e anzi si arrabbia perché nessuno risponde all'appello delle Asl? Per parlarne occorre fare un piccolo passo indietro nel tempo, alla fine del mese di marzo. All'epoca l'Asl Napoli 1 Centro entrò in polemica coi medici di settore – fondamentali poiché lavorano in terapia intensiva e sub-intensiva -. Motivo? Il contratto offerto era troppo scarso dal punto di vista economico. Il direttore dell'Asl napoletana Ciro Verdoliva, in una lettera al presidente della Regione Vincenzo De Luca parlò di «comportamento vile e vergognoso». Ne scaturirono giorni di scontri poi chiusi a tarallucci e vino e tante promesse.

Siamo a novembre, c'è la seconda ondata del Covid. Perché siamo punto e a capo? Perché il capo dell'Asl napoletana si fa intervistare e lamenta che nessuno risponda all'appello? Perché addirittura ci si lamenta che i medici pensionati, cioè professionisti che hanno concluso il loro ciclo lavorativo e presumibilmente hanno anche una certa età (dunque pure fascia a rischio) non abbiano risposto baldanzosi e scattanti per ritornare in prima linea con un altissimo rischio di finire contagiati?

Una risposta la fornisce a Fanpage.it un medico ospedaliero che chiede l'anonimato per non finire sotto procedimento disciplinare, viste le norme censorie in Campania per chi parla coi giornali.

Uno specializzando guadagna in ospedale 1.600 euro al mese. Mi spieghi perché mai, uno specializzando o peggio ancora un medico di ruolo dovrebbe partecipare ai concorsi della Regione Campania con i contratti precari di 6 mesi?.

Ecco il punto: i contratti sono precari. E quando ci fu la chiamata alle armi a marzo qualcuno ha risposto mosso da un nobile sentimento, quello di dare aiuto medico lì dove c'è bisogno.  Ma oggi, visto il trattamento dei mesi precedenti, nessuno vuol replicare la fregatura e stare sei mesi per poi essere mandato via.

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Il caso delle graduatorie di idonei mai usate

C'è anche un altro aspetto: «A breve partirà il nuovo concorso per 40 posti da anestesisti» dice ad alcuni organi di stampa il direttore generale dell'Asl 1 Napoli Verdoliva. Ma siamo sicuri che non ci siano alternative? In effetti ci sono, eccome: esistono intere graduatorie cui attingere, come quella dell'Asl Napoli 2 Nord proprio sui medici rianimatori-anestesisti. Si tratta di professionisti pronti ed essere utilizzati subito e chiamati in servizio. Perché non si attinge a queste graduatorie?

È di qualche giorno fa una lettera aperta al premier  Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza di giovani professionisti lavoratori “precari” delle Aziende Sanitarie che da anni sostengono le prestazioni sanitarie e garantiscono la salute pubblica di tutti i cittadini della Campania e chiedono di riprendere le procedure di stabilizzazione del personale precario che hanno avuto un blocco totale dovuto all’emergenza sanitaria Covid 19.

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