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Covid 19

La Campania resta in zona rossa Covid-19: Rt ancora alto, è 1.33

Smentite le ipotesi del giorno prima: la Campania resta in zona rossa Covid-19 per una, forse due settimane. Il dato dell’indice di contagio RT non è tale da determinare il declassamento al livello di rischio arancione. Grande è la delusione per i commercianti che speravano nell’ipotizzato passaggio in zona arancione.
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La Campania resta in zona rossa Covid-19 per altri 7 giorni ma potrebbe rimanerci per due settimane, quindi fino a metà aprile (al 20 aprile per la precisione). Smentendo ogni indiscrezione e ipotesi basata sulla proiezioni e sull'analisi dei dati dell'ultima settimana, il monitoraggio della cabina di regia Iss col ministero della Salute colloca la regione nuovamente – siamo alla quinta settimana – in zona rossa, cioè nell'area di massima restrizione (chiusi ristoranti e bar tranne che per domicilio e asporto, chiusi barbieri , parrucchieri, estetisti). Il motivo è l'RT superiore a 1,25. In Campania l'indice di contagio Rt è  1.33 (1.30;1.36). Confermata dunque la proiezione della Regione di qualche giorno fa.

Nell'ultima settimana 11 Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, due (Campania e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Sei Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2.

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Un altro elemento che in questi giorni preoccupa molto chi segue l'andamento dei dati Covid-19 è la mortalità che in regione si mantiene con andamento piuttosto alto.  Basti pensare che il 23 marzo scorso la Campania registrava i 5mila morti di Covid dall'inizio della pandemia (marzo 2020) e che ieri, 1 aprile, il bollettino dell'Unità di crisi registrava 5.418 morti. Quindi oltre 400 vittime in appena 7 giorni.

Dalla riunione della Cabina di Regia sul monitoraggio settimanale emerge un Rt nazionale in  calo (0,98) ed una tendenza alla diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione. La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in lieve aumento (34,4% vs 33,8% la scorsa settimana). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (41% contro il 39% della scorsa settimana).   L'incidenza, comunque, sottolinea l'Istituto superiore di sanità in merito ai dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia, «resta elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti».

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La Campania ha una occupazione delle strutture sanitarie per malati Covid-19 che – stando ai dati di Agenas – non supera i livelli minimi di allarme:  26 terapie intensive e 36% posti di degenza ordinaria. Ma a livello nazionale l tasso di occupazione in terapia intensiva  è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana.

In Campania già mercoledì scorso  dati del monitoraggio Covid19 della Fondazione Gimbe ci collocavano primi in Italia per i contagiati su 100mila abitanti e secondi a a livello nazionale per numero totale di positivi attivi al momento con 94.205 casi.

Grande è la delusione per i commercianti che, contando su una tendenza – seppur lenta –  in discesa di contagi, speravano nell'ipotizzato passaggio in zona arancione. Per le scuole in Campania invece dovranno comunque  riaprire infanzia, elementari e la prima media: il nuovo decreto Draghi prevede infatti che questi istituti aprano in presenza a prescindere dalla zona di rischio Covid, quindi anche in rossa.

(articolo aggiornato il 3 aprile ore 20.30)

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