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Inchiesta Croce Nera, ambulanze private a Napoli

Camorra e ospedali, parte dei soldi andava ai carcerati affiliati al clan Cimmino-Caiazzo

Marco Salvati, titolare di fatto dell’associazione Croce San Pio, è tra gli arrestati dell’inchiesta su camorra e ospedali: avrebbe gestito l’attività grazie a un patto col clan Cimmino-Caiazzo, a cui versava parte dei profitti. L’uomo è tra i protagonisti dell’inchiesta Croce Nera di Fanpage.it sul mondo delle ambulanze private tra Napoli e provincia.
A cura di Nico Falco
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C'è anche Marco Salvati, "titolare di fatto" dell'associazione Croce San Pio, tra gli arrestati dell'inchiesta della Procura di Napoli che ha portato oggi all'esecuzione di 40 misure cautelari; destinatari personaggi ritenuti legati al clan Cimmino (tra cui il boss Luigi Cimmino e quello che viene considerato il reggente, Andrea Basile), ma anche imprenditori e pubblici ufficiali. Per l'imprenditore è stata disposta la misura cautelare in carcere.

Il patron de facto dell'associazione che si occupa del trasporto pazienti (ufficialmente la Croce San Pio è intestata ad altre persone) è accusato, si legge nell'ordinanza, di avere "contribuito al rafforzamento e all'espansione della associazione mafiosa denominata clan Cimmino-Caiazzo-Basile versando sistematicamente nelle casse del clan, per il sostegno ai carcerati, parte dei proventi derivanti dalla propria attività". Sempre nell'ordinanza relativa alle misure cautelari emesse oggi viene chiarito che non si trattava di una estorsione, ma di una sorta di accordo. Si legge, infatti, riguardo a Salvati e all'attività che gestiva:

grazie alla forza intimidatrice e all'appoggio del clan Cimmino-Caiazzo esercitava in posizione dominante e monopolistica presso gli ospedali collinari del territorio cittadino, scoraggiando i concorrenti, nonché presso strutture ospedaliere ubicate in altre zone della città e Comuni limitrofi, in virtù degli accordi intercorsi tra esponenti di spicco del clan Cimmino-Caiazzo, retto da Basile Andrea, e gli altri gruppi malavitosi, ivi operanti.

Salvati è tra i protagonisti dell'inchiesta giornalistica Croce Nera di Fanpage.it sul mondo delle ambulanze private e i suoi veicoli sono finiti in più occasioni sotto sequestro per irregolarità sulle assicurazioni; la Polizia Municipale di Napoli ha elaborato un dossier sull'associazione, svelando come, in attesa della decisione del Comune di Napoli su una possibile revoca proprio in virtù delle irregolarità riscontrate, fosse in atto un trasferimento del parco mezzi ad un'altra associazione che, secondo gli investigatori, sarebbe sempre riconducibile a Salvati tramite prestanomi.

Borrelli: "Nostre denunce giuste, ora licenziamenti"

"Queste indagini e questi arresti – commenta il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – dimostrano che le nostre denunce erano più che fondate. Salvati, già coinvolto in precedenti inchieste e con condanne alle spalle, ha gestito in una condizione di fatto di monopolio il servizio privato delle ambulanze attraverso la violenza, la sopraffazione e le minacce verso altri operatori, per cui la sua condanna dovrà essere senza alcun dubbio severa così come quelle di tutte le persone implicate nelle vicende appalti. Bisogna fare pulizia totale – prosegue il consigliere – e colpire anche coloro che in cambio di denaro e favori si sono messi al servizio della criminalità dentro gli ospedali. Per questi soggetti una volta definite le responsabilità bisogna procedere anche con i licenziamenti".

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