Camorra, l’antimafia: Largo Macello di Secondigliano ancora regno dei fratelli di Tina Rispoli
A un anno di distanza non cambiano gli equilibri camorristici nella zona nord di Napoli: ridimensionati i Vanella-Grassi e gli Amato-Pagano, Scampia e Secondigliano restano il regno dei clan Di Lauro e Licciardi, che pur risentendo sensibilmente dell'azione contrasto delle forze dell'ordine mantengono l'influenza soprattutto per la pervasività nel settore imprenditoriale. Anche i nomi dei gruppi minori sono sempre gli stessi: i Rispoli, i Cesarano, i Grimaldi, i Maione. I dati sono contenuti nel rapporto semestrale della Dia, relativi al primo semestre del 2020.
Le famiglie di camorra di Napoli Nord
Confrontando le informazioni della Direzione Distrettuale Antimafia con quelle della relazione relativa al primo semestre 2019, si nota che non ci sono invece differenze significative per quanto riguarda gli altri gruppi: nel rione Kennedy, nonostante gli arresti, è ancora egemone la famiglia Cesarano, così come nel Rione Berlingieri permane l'influenza della famiglia Carella e quella dei Maione nella zona del Perrone. I Grimaldi continuano a gestire la maggior parte dei traffici illeciti nel quartiere San Pietro a Patierno, al confine tra Secondigliano e il limitrofo comune di Casoria; il clan, secondo le recenti inchieste, sta cercando di espandersi anche nelle altre aree napoletane e sarebbero riconducibili a questo tentativo di infiltrazione alcuni dei recenti fatti di sangue registrati in zona alla fine del 2020.
A Largo Macello la famiglia Rispoli
La zona di Largo Macello resta ancora il feudo della famiglia Rispoli, che nella precedente relazione la Dia indicava come guidata dai fratelli Enzo e Raffaele Rispoli. Il gruppo, rileva la Dia nella relazione del primo semestre 2020, "opera nell'orbita del clan Di Lauro" e "gli esponenti apicali sono stretti congiunti dell'ex moglie di uno dei vertici del clan Marino, ucciso in un agguato di camorra nel 2012". Il riferimento è a Tina Rispoli (che non risulta coinvolta negli affari criminali dei fratelli), oggi moglie del neomelodico Tony Colombo ma in passato sposata con Gaetano Marino, il boss delle Case Celesti ammazzato a Terracina, dove era in vacanza con la famiglia; i due killer sono stati nei giorni scorsi condannati all'ergastolo con isolamento diurno.
Lo droga ordinata al telefono alle Case Celesti
Lo stesso clan Marino, rileva la Dia, è ancora attivo e gestisce il traffico di droga nella stessa zona, in via Limitone di Arzano. A causa della detenzione degli esponenti storici (tra cui il boss Gennaro Marino), e delle operazioni di polizia che hanno portato all'arresto dei pusher e al sequestro di grossi quantitativi di droga, c'è stato un cambiamento nelle modalità di spaccio: le "piazze" sono state sostituite dalla vendita su ordinazione, tramite "chiamata a telefono", che è stata utilizzata anche per aggirare le restrizioni imposte per l'epidemia Covid-19 in corso.