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Camorra di Bagnoli: Riesame libera Monti e Calone, arrestati in blitz contro i Giannelli

Sono tornati liberi due degli arrestati nel blitz contro la camorra di Bagnoli: il Riesame ha annullato l’ordinanza per Agostino Monti, accusato del tentato omicidio di Alessandro Giannelli e di Roberto Pinto, e per Antonio Calone, ritenuto ras di Posillipo, che secondo le dichiarazioni dei testimoni di giustizia avrebbe partecipato ai summit per decidere l’omicidio di Rodolfo Zinco.
A cura di Nico Falco
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A distanza di pochi giorni il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione per Agostino Monti e Antonio Calone, ritenuti dagli inquirenti a capo di due gruppi criminali, il primo di Cavalleggeri e l'altro di Posillipo. Erano stati arrestati la notte del 18 novembre, quando i carabinieri avevano eseguito una ordinanza contro la mala di Bagnoli, quartiere ad ovest di Napoli, e principalmente contro il gruppo guidato dal boss Alessandro Giannelli detto "Sfarz". Le accuse per i due erano legate proprio all'ascesa criminale di Giannelli: Monti era accusato di aver tentato di ucciderlo, sparando a lui e al suo guardaspalle, mentre Calone di averlo aiutato per l'agguato a Rodolfo Zinco, assassinato in seguito a contrasti sorti con Giannelli.

Monti accusato dell'agguato a Giannelli

Nell'ordinanza di custodia cautelare Agostino Monti viene indicato come responsabile del tentato omicidio di Giannelli e di Roberto Pinto, avvenuto il 7 luglio 2015 a Cavalleggeri, maturato per contrasti per il controllo dei traffici di droga. Ad accusare il 65enne erano stati due collaboratori di giustizia, Gianluca Noto e Gennaro Carra. Davanti al Riesame, l'avvocato Leopoldo Perone ha evidenziato alcune incongruenze tra le dichiarazioni dei pentiti e delle intercettazioni telefoniche e l'impossibilità di effettuare un esame balistico per provare un coinvolgimento diretto di Monti.

Genny Carra aveva raccontato di avere saputo da Giannelli che era stato Monti a sparare. Noto, invece, lo avrebbe saputo direttamente da Monti, che gli avrebbe riferito di avere aperto il fuoco contro lo scooter; il collaboratore ha rilasciato dichiarazioni anche sui rapporti tra i Monti e Giannelli: "Due o 3 giorni prima dell'arresto del Giannelli, il quale era latitante per l'estorsione di Pianura, Antonio D’Ausilio, che in quel momento era a casa mia, ordinò di incendiare il bar del padre di Alessandro Giannelli. Era di sera, dopo la chiusura dei negozi (la notte tra il 30 e il 31 gennaio 2016, ndr). Il Giannelli Alessandro ritenne che commettere l'incendio erano stati i Monti e per questa ragione andò a sparare con un kalashnikov contro la villetta dei Monti".

Calone accusato dell'omicidio Zinco

Il Riesame ha annullato anche l'ordinanza per il ras di Posillipo Antonio Calone (difeso dall'avvocato Antonio Rizzo), che ha quindi potuto lasciare il carcere di Santa Maria Capua Vetere e tornare a casa. Anche in questo caso i giudici non hanno ritenuto del tutto convincenti le dichiarazioni di Genny Carra (genero del boss del Rione Traiano Salvatore Cutolo detto Borotalco) e di Salvatore Romano, detto Muoll Muoll (ras emergente di Pianura collegato ai Mele e ai Giannelli); in particolare Carra aveva collocato Calone in un summit al Rione Traiano per decidere l'eliminazione di Rodolfo Zinco ‘o Gemello in seguito a contrasti con Giannelli.

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