Camorra, Cosimo Di Lauro e Nicola Todisco dietro l’omicidio di Massimiliano De Felice
Due ordinanze di custodia cautelare contro Cosimo Di Lauro e Nicola Todisco, già in carcere per altri motivi: ci sarebbero loro dietro l'omicidio di Massimiliano De Felice del 28 novembre 2004, durante la cosiddetta Prima Faida di Scampia, che durò ininterrottamente per sei mesi (ottobre 2004-marzo 2005) e che vide cadere un enorme numero di persone, tra cui anche vittime innocenti uccise "per errore" perché scambiate per altre persone e chi come Gelsomina Verde venne barbaramente trucidata e data alle fiamme solo perché era stata fidanzata, per breve tempo, con un pregiudicato al quale i killer volevano arrivare.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dietro l'omicidio di Massimiliano De Felice, pregiudicato in forza agli "scissionisti" sarebbe stato organizzato proprio da Cosimo Di Lauro, detto F1, primogenito del capoclan Paolo Di Lauro, detto "Ciruzzo ‘o milionario", ed eseguito poi Nicola Todisco, detto "ninnone". Todisco, che conosceva bene la vittima, lo avrebbe avvicinato con una banale scusa, come quella di avvisarlo della presenza delle forze dell'ordine poco distanti: ma subito dopo averlo salutato, avrebbe estratto la pistola e gli avrebbe sparato numerosi colpi d'arma da fuoco alla testa e al torace.
Massimiliano De Felice, spiegano gli inquirenti, era legato da rapporti di parentela con le famiglie Abbinante e Notturno, all’epoca al vertice degli "Scissionisti". Il suo omicidio sarebbe invece stato deciso in risposta al duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, uomini di estrema fiducia di Cosimo Di Lauro, avvenuto esattamente un mese prima. Cosimo Di Lauro e Nicola Todisco sono così oggi gravemente indiziati, per quanto riguarda questo omicidio, dei reati di omicidio volontario aggravato per aver agito con premeditazione e detenzione e porto abusivo di armi, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.