Camorra al San Giovanni Bosco, Verdoliva: “Genny Maradona mi sfidò già anni fa. E io segnalai ai carabinieri”
"Genny Maradona lo ricordo bene: nel 2020, dopo il maxiblitz, incrociai fra i corridoi del San Giovanni Bosco un addetto alle pulizie. Mi guardò fisso negli occhi con aria di sfida e mi chiese: "Ue', diretto', ma state sempre qua?". Io non abbassai lo sguardo, tirai dritto, presi informazioni e segnalai la sua presenza ai carabinieri. Lui già da tempo non lavora più in ospedale". Un aneddoto che Ciro Verdoliva, all'epoca commissario e oggi direttore generale dell'Asl Napoli 1, ricorda quando si parla del controllo capillare che il clan Contini aveva sull'ospedale della periferia Nord di Napoli. Notizia tornata d'attualità con gli 11 arresti eseguiti dai carabinieri il 12 giugno; tra i destinatari dell'ordinanza anche "Genny Maradona", al secolo Gennaro Manetta: i militari lo hanno beccato oggi, nell'aeroporto di Capodichino, tornava dagli Stati Uniti.
Il controllo del clan Contini nel San Giovanni Bosco
L'Asl Napoli 1, apprende Fanpage.it, ha dato già mandato all'avvocato Peppino Fusco per accedere agli atti e individuare eventuali complicità da parte dei dipendenti, per valutare procedimenti disciplinari. Lo spaccato ricostruito dagli inquirenti parla di una infiltrazione profonda nell'ospedale, tanto che i magazzini venivano saccheggiati dagli uomini del clan, le liste di attesa manipolate creando finte urgenze per far saltare le liste di attesa (e incassare i soldi degli utenti) e certificati medici falsificati per favorire affiliati o per truffe assicurative.
L'Asl Napoli 1 commissariata nel 2019
Nel febbraio 2019 il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, aveva commissariato l'Asl Napoli 1, il mandato (affidato a Verdoliva) prevedeva anche una profonda operazione di bonifica interna con focus sul San Giovanni Bosco. Cinque mesi dopo era arrivato il blitz dei carabinieri: 126 misure cautelari.
"Tra i provvedimenti immediati e più eclatanti – ricorda Verdoliva – la Direzione Generale dell'Asl Napoli 1 Centro ha sin da subito provveduto a smantellare amministrativamente e fisicamente le attività illegittime del ristorante/pizzeria, del bar, delle macchinette distributrici di acqua e generi alimentari. Sin da subito è stato cambiato – per un principio di rotazione – il personale di alcuni appalti no-core (pulizia, vigilanza, ecc), rotazione che avviene ancora oggi periodicamente. Altre azioni immediate, la nomina di nuovi vertici di governo del Presidio Ospedaliero, nonché – nel tempo – la nomina di direttori delle strutture complesse e di coordinatori professioni sanitraie individuati con concorsi trasparenti e meritocratici. Determinante, poi, l’introduzione del triage informatizzato per l’accesso al Pronto Soccorso e la liberazione del parcheggio che era finito sotto la gestione di abusivi legati al mondo della camorra".
Verdoliva: "Arresti confermano presenza dello Stato"
Negli anni successivi, tra le altre cose, sono stati poi introdotti sistemi di videosorveglianza con registrazione continua. "L'arresto di 11 soggetti del clan Contini – prosegue Verdoliva – è un’ottima notizia. Confermano la presenza forte dello Stato e sono un chiaro messaggio a chi – negli anni antecedenti il 2019 – aveva deciso e attuato una illecita presenza di violenza e malaffare anche nell’ambito dell’ospedale San Giovanni Bosco. Il lavoro è stato intenso e prosegue perché la lotta ad un cancro che per decenni ha avuto modo di radicarsi e creando metastasi non si può esaurire in pochi anni, c’è ancora da fare e lo stiamo facendo e lo faremo ancora, senza condizionamenti, senza paura e senza sconti a nessuno. Per rispetto agli utenti che hanno bisogno di sapere che c'é una Squadra al lavoro per garantire salute che non si lascia intimidire, di fidarsi di noi che combattiamo un "avversario" subdolo che fa male alla nostra città".