Camorra, abbattuto il bunker di Michele Zagaria, boss dei Casalesi
Una "reliquia" della camorra. Così Luigi Riello, procuratore generale di Napoli, ha definito il bunker di Michele Zagaria, boss dei Casalesi, che è stato abbattuto questa mattina a Casapesenna, nella provincia di Caserta. Alla presenza delle istituzione, tra cui Riello appunto e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, i vigili del fuoco – sono stati impiegati 24 uomini e 4 mezzi speciali – hanno proceduto all'abbattimento del bunker nel quale il boss dei Casalesi venne catturato il 7 dicembre del 2011, dopo 16 anni di latitanza.
"Oggi abbattiamo una reliquia di quella che una volta era quasi una religione, un po' come gli altarini a Napoli. È una giornata che dà speranza soprattutto ai giovani e alla popolazione che può toccare con mano la presenza dello Stato" ha detto nello specifico il procuratore generale Riello.
Riello: questa è la zona più densamente criminosa d'Italia
Il procuratore generale di Napoli si è poi espresso anche sulle difficoltà del territorio: "Se con un compasso si circoscrivesse il suo circondario – ha spiegato Riello – credo che avremmo la zona più altamente e densamente criminosa d'Italia. È chiaro che questa zona deve essere attenzionata con il massimo sforzo da parte delle istituzioni. E se questo sforzo non c'è, naturalmente è come se lo Stato non ci fosse".
Riello ha parlato poi anche delle difficoltà della Procura di Napoli Nord, competente sul territorio, che sorge ad Aversa, a cavallo tra le province di Caserta e Napoli. "Quando si istituisce un nuovo palazzo di Giustizia – ha detto ancora il procuratore generale di Napoli – bisogna sapere prima che cosa si fa se c'è il personale: si fanno le leggi senza che vi siano prima le strutture e questo ha fatto molto male alla credibilità dello Stato".