De Luca: “Caivano è l’inferno in terra, lo Stato non c’è. Serve assedio militare. Devastanti anche certe serie tv”
Vincenzo De Luca sulla vicenda degli stupri delle cuginette minorenni al Parco Verde di Caivano è stato in silenzio, dice, «per non unirmi al coro delle solidarietà pelose e insopportabili». Ora però mette il carico da cento: nelle ore in cui si fa concreto l'arrivo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni fra i casermoni di edilizia popolare in provincia di Napoli, il presidente della Regione Campania ha parole pesantissime, ma come al solito il suo è un crescendo. Prima parla di ciò che la Regione Campania ha fatto per l'area: «Abbiamo fatto da supplenza ad altre istituzioni che non hanno fatto niente, ovvero il Comune e il governo nazionale sul fronte sicurezza». Domani la Regione avrà un incontro con il commissario di governo al comune di Caivano e con i dirigenti scolastici per mettere a punto un ulteriore programma di interventi in zona.
Tuttavia non è un attacco frontale all'attuale esecutivo di destra, tant'è che De Luca dice «Ho ascoltato Giorgia Meloni, è apprezzabile ciò che dice, purché ovviamente ci sia la sostanza. La realtà in quella zona è maledettamente complessa e non c'è un solo intervento decisivo. Ha ragione il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi quando dice che c'è anche un problema culturale, un problema che riguarda i modelli trasmessi ai giovani di Caivano e non solo».
E poi arrivano le parole veloci e pesanti come selci in una fionda. Prima contro le serie tv sulla criminalità ambientate a Napoli. Il riferimento è a produzioni come "Gomorra", di cui De Luca ha già parlato nel corso degli anni, non certo da fan:
Trasmissioni tv diseducative sulla camorra; una intera generazione che che si veste come quelli dei telefilm, che parla come i protagonisti, che usa lo stesso gergo. È sconvolgente. Così come lo è il sesso sui social. Parliamo di giovanissimi che sono alle prese con imagini sconvolgenti, di famiglie a metà intimidite e a metà devastate. In tanti territori c’è dunque un problema culturale, ma dobbiamo dirci che sono problemi che richiedono tempi e generazioni intere.
De Luca ipotizza uno "scenario brasiliano", stile incursioni della polizia speciale nelle favelas: «Serve l'assedio militare a Caivano, lì dove lo Stato non esiste». «Come mandiamo i reparti militari nei luoghi di guerra, dobbiamo farlo anche lì; per un anno bisogna togliere l'aria che respirano ai delinquenti. Caivano è l'inferno in terra, lo Stato non c’è ma noi dobbiamo dare una risposta ai padri di famiglia»:
Caivano è l'inferno in terra, ma questo lo sapevamo da quando hanno scaraventato dall'ultimo piano la piccola Fortuna dopo averla violentata e dopo aver prodotto video pedopornografici. Ma anche allora, passata la prima ondata di emozioni, per questo non ho voluto neanche parlarne in questi giorni, sono scomparsi tutti