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Caivano, imprenditori e commercianti dovevano pagare il clan per lavorare: 4 arresti

Operazione dei carabinieri a Caivano, nella provincia di Napoli: 4 le persone arrestate per associazione mafiosa ed estorsione, ritenute dagli inquirenti vicine al clan Angelino.
A cura di Valerio Papadia
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Blitz anticamorra a Caivano, nella provincia di Napoli, dove i carabinieri hanno arrestato 4 persone per associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento aggravati dal metodo mafioso. I carabinieri della Sezione Operativa, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno eseguito nelle scorse ore le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale partenopeo (tre soggetti sono finiti in carcere, mentre il quarto è stato sottoposto ai domiciliari): la finalità dei quattro indagati sarebbe stata quella di agevolare il clan Angelino, operante nel territorio di Caivano e nelle zone limitrofe. In particolare, stando a quanto è emerso dalle indagini, i quattro indagati avrebbero richiesto a imprenditori e commercianti della zona il pagamento di somme di denaro per continuare a lavorare e a svolgere le rispettive attività.

Soltanto qualche settimana fa, alla fine del 2024, a Caivano si respirava nuovamente un clima teso, a causa di quelle che il ministro della Difesa Guido Crosetto definì, in quei giorni, "pressioni della criminalità organizzata". Padre Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano, decise di non celebrare la consueta messa di mezzanotte a Natale per, a detta sua, "evitare incidenti". Ma per Crosetto, nella scelta del prete influirono le pressioni della camorra.

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