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Covid 19

Bus scolastici, protestano gli autisti: “Norme Covid e apertura ai privati, rischiamo il fallimento”

Norme Covid per il distanziamento sociale ma soprattutto apertura della Regione Campania a nuovi soggetti privati: gli autisti dei bus scolastici in presidio a Santa Lucia: “Così 150 lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro. Rischio caos con l’inizio dell’anno scolastico”
A cura di Vincenzo Nasto
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In protesta per salvaguardare il futuro del trasporto scolastico. Stamattina alle 9 a Napoli, alla rotonda di via Nazario Sauro sul Lungomare si sono riuniti in presidio alcuni rappresentanti del trasporto scolastico. I classici pulmini gialli, parcheggiati intorno alla rotonda, avevano esposti alcuni cartelli degli autisti. Una protesta che nasce dalle regole imposte dalla Regione Campania e dal Comune di Napoli sullo svolgimento del servizio, dal riempimento del mezzo limitato all’80% alle corse raddoppiate per poter limitare i grandi gruppi di persone, norma resa necessaria dal distaziamento sociale anti-Covid. Una opposizione condotta da Assodiritti, rappresentata dall’ex consigliere del comune di Napoli Carlo Di Dato: “Dalla riunione avvenuta per definire i nuovi regolamenti per il nuovo anno scolastico si è definito anche l’attività del trasporto. L’intesa è stata trovata senza nemmeno interpellare un rappresentante del trasporto scolastico”.

Una misura che non è stata digerita dalla categoria, l’unica ad essere autorizzata dal comune di Napoli per il trasporto scolastico. Di Dato continua: “Delle decisioni prese, c’è una cosa che mi preoccupa molto. L’accordo siglato in Regione Campania garantisce a un privato di poter richiedere un’autorizzazione con procedura semplificata per potere esercitare il trasporto. Quindi tutti potrebbero richiedere con la loro macchina di poter fare il vostro stesso lavoro”. Questo renderebbe nulla l’autorizzazione comunale che ogni autista deve richiedere per poter esercitare il servizio di trasporto scolastico. Di Dato conclude: “Abbiamo chiesto un incontro con il comune di Napoli, con il prefetto e con il presidente della regione Campania. Ci sono 150 autisti, l’intera flotta di pullman che chiede di essere ascoltata. Senza un’organizzazione con il comune, Napoli potrà solo andare nel caos quando inizierà la scuola e il movimento di tutti quei ragazzi”.

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