Bus precipitato a Ravello, 18 indagati: c’è anche il padre dell’autista deceduto
Diciotto persone sono state iscritte nel registro degli indagati per la morte di Nicola Fusco, il 28enne di Agerola precipitato lo scorso 8 maggio mentre era alla guida di un autobus a Ravello, in provincia di Salerno, sulla Strada Provinciale 75 (la ex strada statale 373). Si tratta di 17 persone fisica ed una società: nel dettaglio, sono quindici persone tra dirigenti, funzionari e tecnici della Provincia di Salerno, nonché del titolare dell'azienda di trasporto turistico alla quale apparteneva il bus e del direttore tecnico della stessa: si tratta del padre e della sorella di Nicola Fusco.
Per i 15 appartenenti alla Provincia di Salerno, i reati ipotizzati sono concorso di cause, di cooperazione, di cooperazione di delitto colposo e di omicidio colposo. Per il padre e la sorella della vittima, l'ipotesi è di presunta violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Le indagini proseguono serrate: il pm Carlo Rinaldi che indaga sulla vicenda ha dato mandato ad un perito per verificare la condizione di asfalto e muretti, mentre nei prossimi giorni si procederà a rimuovere l'autobus che giace ormai da 11 giorni là dove è precipitato, in Via valle del Dragone. Anche sul mezzo, un Mercedes-Benz 404 da 41 posti immatricolato nel 1999 e vuoto al momento dell'incidente con l'esclusione dell'autista, unica vittima, si terranno perizie per capirne le condizioni meccaniche e tecniche. Oggi, infine, prevista l'autopsia sul corpo di Nicola Fusco, affidata ai medici dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno. Al termine degli esami autoptici, la salma sarà restituita alla famiglia per i funerali, che si terranno nella città di Agerola dove il giovane viveva.