Bus precipitato a Capri, il teste: l’autista Melillo mai sottoposto a visite mediche
Emanuele Melillo, il conducente del bus dell'Azienda Trasporto Capri unica vittima dell'incidente stradale 2021 sull'isola del Golfo di Napoli, non era stato mai sottoposto a visite, né prima dell'assunzione, né durante il servizio e nemmeno quando da bigliettaio venne promosso ad autista. Lo ha sostenuto il medico di servizio Igiene e medicina del lavoro nel corso del processo sulla morte, deceduto a 32 anni quando il suo autobus, con a bordo 25 persone, sfondò la ringhiera a margine della carreggiata e precipitò su uno stabilimento balneare sottostante.
L'incidente risale al 22 luglio 2021, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della tenenza della Guardia di Finanza: nel video si vede il minibus che colpisce la ringhiera, la abbatte nonostante non proceda ad alta velocità, e precipita per poi schiantarsi nella stradina tra il muro di contenimento e le strutture del lido "Le Ondine". Nell'impatto sono rimasti feriti, in modo non grave, 23 dei 25 passeggeri.
Il medico, ascoltato come teste della Procura di Napoli, ha evidenziato le violazioni riscontrate durante gli accertamenti delegati dagli inquirenti per verificare il livello di sicurezza sul lavoro nell'azienda di trasporto. L'avvocato della famiglia Melillo, Giovanna Cacciapuoti, ha commentato definendo "inesistente" la sorveglianza sanitaria e aggiungendo che questa situazione non ha riguardato soltanto il 32enne. La prossima udienza del processo è stata fissata per il 14 novembre, alle 12.30; verranno ascoltati come testimoni una tossicologa, il medico legale e uno dei passeggeri che si trovava sul bus quando avvenne l'incidente.