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“Bufale connection”, l’eurodeputata D’Amato (Greens): “L’Ue faccia luce sugli abbattimenti in Campania”

La eurodeputata dei Greens chiede l’intervento della Commissione Europea su quello che sta avvenendo in Campania: “Se le autorità regionali e nazionali latitano, occorre che la Commissione europea faccia sentire, con più forza di quanto fatto finora, la sua voce”. In ballo, per la D’Amato, non c’è solo un pezzo importante di agricoltura ma anche la sicurezza alimentare dell’intero mercato dell’Unione Europea.
A cura di Antonio Musella
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L'inchiesta "Bufale connection" sulla presunta epidemia di brucellosi e tubercolosi che ha portato all'abbattimento in Campania di 140 mila bufale che fanno il latte che viene trasformato in mozzarella dop arriva anche al parlamento europeo. A farsi carico della vicenda è l'europarlamentare italiana Rosa D'Amato del gruppo Greens/EFA. In una nota la eurodeputata chiede l'intervento della Commissione Europea per fare chiarezza su quello che sta avvenendo nel comparto bufalino in Campania anche alla luce della pubblicazione dell'inchiesta di Fanpage.it. L'intervento della D'Amato si unisce anche a quelli presentati da parlamentari italiani e consiglieri regionali campani presso i rispettivi enti ed all'esposto di Altra Agricoltura alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

"Si faccia chiarezza su falsi positivi ed abbattimenti"

"Un’inchiesta giornalistica di Fanpage, che raccoglie le denunce di diversi operatori del settore, pone seri dubbi sulla portata reale dell’epidemia e sulla gestione della stessa da parte delle autorità. Come accertato dal Consiglio di Stato, i metodi diagnostici utilizzati per il monitoraggio delle bufale sono sperimentali e secondo diversi allevatori non adatti, tanto che vi sarebbero numerosi casi di falsi positivi" scrive la D'Amato in una nota. L'inchiesta ha mostrato i dubbi sull'utilizzo del kit Bovigam, non validato sul bufalo mediterraneo dall'organizzazione mondiale della sanità animale, per la diagnosi della tubercolosi. Il metodo è stato autorizzato, tra le proteste degli allevatori, dall'Istituto Zooprofilattico di Portici, che è competente rispetto al piano di eradicazione della malattia, che negli ultimi anni ha dato davvero scarsi risultati. "Non si comprende perché gli abbattimenti siano stati affidati a un macello posto a 100km dalla zona interessata, nonostante la presenza di almeno 3 macelli nelle vicinanze. Il fatto, poi, che questo macello faccia capo a una multinazionale del settore, apre preoccupanti scenari di conflitti di interessi" prosegue la nota della eurodeputata dei Greens. L'inchiesta "Bufale connection" ha evidenziato come gran parte delle bufale destinate ad abbattimento viene mandata a macellazione presso lo stabilimento di Flumeri in provincia di Avellino, del gruppo Cremonini, e non in prossimità del focolaio in provincia di Caserta.

"Se De Luca è fermo intervenga la Commissione Europea"

Tra le evidenze dell'inchiesta anche il dato anomalo della produzione di latte per la mozzarella di bufala dop in Campania. A fronte di una diminuzione considerevole di bufale mandate al macello perché considerate infette, si registra un aumento della produzione del latte di circa 13 mila litri. In buona sostanza c'è più latte con meno bufale. "Mentre i capi vengono abbattuti, il business dei prodotti con latte di bufala è continuato a crescere. Come mai? C’è il rischio che prodotti che sfruttano il buon nome e il marchio Dop della mozzarella di bufala campana contengano in realtà latte straniero?" si chiede la D'Amato nella nota. Per la produzione di mozzarella di bufala dop può essere utilizzato solo il latte prodotto da bufale mediterranee dell'area dop, quindi l'uso di latte straniero è vietato dalla legge.  L'eurodeputata si rivolge poi direttamente al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che fino ad ora non ha autorizzato l'utilizzo del vaccino negli allevamenti bufalini che viene considerato, da diverse fonti scientifiche, il metodo più rapido per contrastare la diffusione della malattia. Ad opporsi all'uso del vaccino, come dichiarato anche a Fanpage.it, è Antonio Limone direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico per il Mezzogiorno. "Come mai la Regione Campania non ha ancora varato un piano di vaccinazione per fermare la presunta epidemia? – si chiede la D'Amato – tutte queste domande necessitano di una risposta". Infine l'appello alla Commissione Europea diretta da Ursula Von der Leyen:  "Se le autorità regionali e nazionali latitano, occorre che la Commissione europea faccia sentire, con più forza di quanto fatto finora, la sua voce. Qui è in ballo non solo un pezzo importante dell’agricoltura europea, ma anche la sicurezza alimentare dell’intero mercato Ue, oltre al rischio di truffe a danno di uno dei pilastri delle politiche commerciali europee per l’agricoltura, quella dei regimi di qualità

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